Alcuni cibi possono attenuare il desiderio di assumere alimenti ipercalorici

Ti è mai capitato? Solo vedere un determinato cibo, molto calorico, magari poco sano ma squisito, ti ha fatto venire voglia di gustarlo… e a quel punto hai ceduto, per forza. E se invece l'assunzione di alcuni cibi potesse ridurre il desiderio di consumare alimenti ipercalorici e poco sani? Questo è il messaggio di una recentissima ricerca scientifica apparsa sulla rivista BMJ grazie al lavoro di un team germanico della University of Leipzig Medical Center [1].
I prebiotici possono venire in aiuto
Gli scienziati hanno reclutato 59 adulti, tutti di età compresa tra 18 e 42 anni, in sovrappeso e con l'abitudine di seguire una dieta onnivora di tipo occidentale. I partecipanti allo studio sono stati divisi in due gruppi. Al primo gruppo è stato chiesto di assumere, ogni giorno per 14 giorni, insieme alla loro abituale alimentazione, anche 30 grammi di inulina, che è una sostanza prebiotica contenuta nella cicoria. I prebiotici sono fibre indigeribili che nutrono il microbiota intestinale e stimolano la proliferazione dei batteri buoni intestinali. Il secondo gruppo ha invece assunto, al posto dell'inulina, un placebo. Prima e dopo l'esperimento della durata di due settimane i volontari sono stati sottoposti ad analisi di laboratorio per valutare le sostanze pro infiammatorie circolanti e la composizione del microbiota.
Non solo, tutti i volontari, sia prima che dopo il test, sono stati sottoposti a un'indagine diagnostica volta a comprendere l'attivazione delle aree cerebrali in risposta a un'immagine visualizzata. In particolare, ai volontari venivano mostrate immagini di cibi molto calorici. Prima dell'esperimento, alla visione di determinati cibi venivano attivate in tutti i volontari le aree del cervello della ricompensa, e cioè quelle strutture di neuroni responsabili delle emozioni positive associate a comportamenti come l'assunzione di cibo. Dopo le due settimane di esperimento, coloro che avevano assunto l'inulina presentavano una minore attivazione delle aree cerebrali della ricompensa, facendo scattare meno la voglia di quel determinato cibo. Questa modifica nel comportamento è risultata associata alla capacità dell'inulina di agire sul microbiota intestinale, promuovendo la proliferazione dei batteri buoni e antinfiammatori. Un microbiota intestinale maggiormente in salute è diventato così un prezioso alleato per contrastare il desiderio di mangiare, soprattutto cibi molto calorici, e ridurre il rischio di sovrappeso e obesità.
Conclusioni
L'esperimento ha mostrato che l'assunzione regolare di una sostanza prebiotica, quale l'inulina, permette di favorire la proliferazione dei batteri buoni intestinali, con benefici a livello del funzionamento cerebrale e della capacità di scegliere i cibi da consumare, rendendo meno appetibili i cibi ad alto contenuto calorico. Lo studio è ancora all'inizio e altra ricerca dovrà essere condotta per approfondire i risultati. In particolare, allo stato attuale lo stesso gruppo di ricerca sta proprio verificando gli effetti dell'assunzione di prebiotici sul lungo periodo. Nel frattempo, è sicuramente una scelta salutare includere nella propria alimentazione cibi contenenti prebiotici, che in più riducono anche l'infiammazione cronica. Cibi di questo tipo sono, oltre alla cicoria, la cipolla, l'aglio, il carciofo, la banana, il grano, gli asparagi, i topinambur, l'avena e i porri.