Alimenti antinfiammatori Parte 4, introduzione alla Mind Diet

Diversi studi scientifici si sono occupati delle infiammazioni, qui vediamo la Mind Diet elaborata proprio per contrastare i focolai di infiammazioni cronica e l’Alzheimer
Le infiammazioni croniche e i metodi per sconfiggerle in modo da rimanere più giovani e più sani più a lungo, come descritto nei post precedenti sull’argomento, sono oggetto di diversi studi scientifici. Se la Harvard Medical School ha individuato gli alimenti da favorire e altri da limitare un’altra ricerca condotta dalla Rush University Medical Center di Chicago ha invece elaborato una dieta, chiamata Mind Diet, che, si ritiene, sia in grado di contrastare i radicali liberi e le infiammazioni (L’età non è uguale per tutti, Eliana Liotta). Questa dieta si ispira alla dieta mediterranea, conosciuta in tutto il mondo e apprezzata per il suo effetto anti diabete e benefico sul cervello [1], e alla dieta Dash (Dietary Approaches to Stop Hypertension), creata anni fa per contrastare l’ipertensione [2], ed è stata studiata per verificare il suo effetto sul cervello e, in particolare, sul rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer. I ricercatori hanno seguito 960 persone dai 58 anni in su per circa 5 anni, ed effettivamente questa dieta ha mostrato risultati davvero promettenti migliorando la funzione cerebrale, rallentando il declino cognitivo con l’avanzare dell’età e proteggendo dal rischio di Alzheimer [3]. Si tratta di una dieta non difficile da seguire in quanto molto elastica, infatti si limita a raccomandare un minimo di porzioni settimanali per gli alimenti più benefici e un massimo di porzioni per gli alimenti invece più rischiosi e infiammatori. I ricercatori di Chicago suggeriscono di introdurre almeno 6 porzioni a settimana di verdure a foglia verde come cavoli, tra cui anche il cavolo riccio, spinaci e insalate. Secondo la ricerca, una buona scelta alimentare potrebbe essere quella di inserire 1 volta al giorno verdure non amidacee come zucca, carote e finocchi. Almeno 2 volte a settimana sarebbero da prendere in considerazione i frutti di bosco come fragole, mirtilli e lamponi, e questa è la novità rispetto alla dieta mediterranea che invece suggerisce di introdurre frutta in generale. I frutti di bosco si sono rivelati invece specifici per ridurre il declino cognitivo negli adulti grazie ai polifenoli che contengono e alla loro capacità di proteggere dagli effetti dello stress [4]. Gli scienziati consigliano poi fino a 7 porzioni a settimana di frutta a guscio, variando tra noci, mandorle, arachidi, nocciole. Ma la lista non finisce qui, non perdere il prossimo post con l’ultima parte della dieta Mind.