Bere un caffè? Può migliorare attenzione e concentrazione anche in condizioni di stress

Quando intendiamo svolgere incarichi, compiti o test che portano stress e richiedono impegno è importante concedersi piccoli piaceri, come bere un caffè o ascoltare musica, indispensabili per alzare il livello di attenzione e la concentrazione. Ma vediamo di capire meglio analizzando i risultati di una recentissima ricerca scientifica apparsa sulla rivista Scientific Reports del gruppo Nature e presentata da un team di scienziati americani della University of California San Francisco [1].
I nuovi orizzonti della scienza
Riuscire a capire cosa avviene nel cervello quando compiano uno sforzo mentale, che sia nella vita di tutti i giorni, a scuola o sul lavoro, e cosa fare per migliorare le performance cerebrali, questi sono due obiettivi molto ambiziosi ma anche di grande importanza. Il team americano dell'Università della California San Francisco ha trascorso gli ultimi 6 anni a elaborare uno strumento innovativo, un algoritmo a cui è stato dato il nome di MINDWATCH, l'osservatore della mente. L'algoritmo è in grado di analizzare l'attività cerebrale di una persona in base ai dati inviati da dispositivi indossabili, come braccialetti o fasce. Questi dispositivi monitorano l'attività elettrodermica, e cioè come cambia la capacità della pelle di condurre corrente in risposta a variazioni nella produzione del sudore. Queste variazioni sono determinate dai diversi stati emotivi. Insomma, una tecnologia all'avanguardia per capire come il corpo risponde allo stress o a eventi piacevoli e associare questa informazione al funzionamento cerebrale. E questa è la base della ricerca di oggi.
Cervello più sveglio e attivo quando si compiono azioni piacevoli, lo studio
I ricercatori hanno reclutato 30 volontari, tutti adulti sopra i 18 anni. I partecipanti allo studio indossavano dispositivi capaci di rilevare la conducibilità della pelle e inviare i dati all'algoritmo MINDWATCH. I volontari sono quindi stati sottoposti a test cognitivi in cui veniva mostrata loro un'immagine e veniva chiesto se era la stessa proposta una o tre mosse prima. I volontari hanno svolto questo compito prima senza nessun tipo di stimolo, poi ascoltando musica che era loro familiare, bevendo un caffè e infine annusando i loro profumi preferiti.
Ebbene, quello che è emerso è che gli stimoli piacevoli, come ascoltare musica familiare, bere un caffè o odorare i profumi preferiti, hanno aumentato lo stato di attenzione e concentrazione permettendo performance migliori nei test. I risultati più significativi si sono osservati con la versione più difficile del test cognitivo, quella in cui veniva chiesto di dire se l'immagine mostrata era la stessa mostrata tre mosse prima. Questo significa che attività piacevoli eseguite durante uno sforzo mentale, capace di indurre stress, apportano benefici maggiori quanto più grande è lo sforzo cerebrale richiesto. Tra i diversi stimoli, ascoltare musica si è rivelata l'azione che ha portato a performance migliori, subito seguita dal caffè e dai profumi.
Per quanto riguarda il genere musicale, sia musica rilassante che più energica e persino quella prodotta dall'intelligenza artificiale in base ai gusti del volontario hanno permesso performance migliori. L'importante è che sia musica nota e apprezzata.
Conclusioni
Quindi, come emerge dallo studio di oggi, svolgere un'attività che richiede molto impegno può essere fatto con più facilità e velocità se lo si fa mentre si sta compiendo anche un'azione più piacevole, come può essere ascoltare la musica che più piace, bere la bevanda preferita o circondarsi dei nostri profumi. Insomma, piccole mosse ma che possono davvero venire in aiuto in ogni momento della vita, quando più ci sentiamo sotto stress.