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Birra analcolica, cos'è, benefici e avvertenze

Scritto da Dr. Giorgia Cazzolli, Ph.D., aggiornato il 30 luglio, 2023
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Birra analcolica, cos'è, benefici e avvertenze

La birra analcolica può essere una scelta benefica, protegge il cuore e le ossa, mantiene idratati e migliora la qualità del sonno, senza rappresentare un rischio per la salute vista l'assenza di alcol

Sono numerosi gli studi scientifici che hanno dimostrato che un moderato consumo di birra è benefico per la salute del cuore e delle ossa. Ma… c'è un ma… il contenuto di alcol della birra. Infatti, sono in molti che, per diverse ragioni, hanno deciso di limitare il loro consumo di alcol. Proprio per venire incontro a una platea sempre più ampia il mercato si sta indirizzando verso le cosiddette birre 0.0% alc, o analcoliche, la cui produzione è destinata a crescere esponenzialmente. A questo punto la domanda è d'obbligo. Le birre analcoliche sono salutari e con le stesse proprietà delle birre convenzionali? E soprattutto, queste birre sono davvero senza alcol? Proviamo a trovare una risposta, basandoci, come sempre, sulle più interessanti ricerche scientifiche.

Birra analcolica, esiste davvero?

La birra, ogni tipo di birra che esiste, è composta principalmente da acqua. Poi, la birra contiene carboidrati, aminoacidi, minerali, come potassio e magnesio, vitamine, tra cui i folati, e polifenoli, che sono preziosi antiossidanti che derivano principalmente dal luppolo e conferiscono il tipico sapore amaro. Infine, la birra contiene normalmente alcol in una quantità compresa tra il 3,5 e il 10%. Ed è proprio il contenuto di alcol a rappresentare una fonte importante di preoccupazione. Per chi ha problemi di dipendenze, per chi sta assumendo farmaci, o per chi considera l'alcol un potenziale rischio per la salute. Infatti, al momento gli esperti non sono concordi tra chi afferma che l'alcol in quantità moderata e ben distribuito nel corso della settimana non arrechi danno e chi invece sostiene che qualsiasi quantità di alcol possa causare, sul lungo periodo, problemi di salute come anche degenerazioni cellulari. Da qui la scelta di limitare l'apporto di alcol. La birra analcolica viene creata quindi proprio per rispondere a queste precise esigenze, senza rinunciare alla freschezza e alle proprietà della birra. Esistono diversi metodi per estrarre la componente alcolica della birra, come scaldare la birra sotto vuoto, in modo da non dover raggiungere temperature troppo elevate e degradare così la bevanda, o a processi di filtrazione in modo da rimuovere l'alcol e l'acqua, quest'ultima poi viene aggiunta nuovamente. Tuttavia, attenzione. Non tutte le birre così ottenute possono davvero vantare di essere analcoliche, anche se in etichetta riportano la dicitura 0.0 % alc. Infatti, molto dipende anche dalla legge dei singoli paesi. A volte la birra si considera analcolica quando la quantità di alcol è inferiore a 0.5%, a volte, come nel caso dell'Italia, se inferiore a 1.2%. Esistono invece altri marchi che in etichetta riportano 0.0% alc e in effetti hanno una quantità di alcol inferiore a 0.03% alc. Insomma, occorre prestare attenzione e informarsi bene, leggendo l'etichetta e quanto dichiarato dall'azienda produttrice, per essere sicuri di quello che si sta bevendo!

Birra analcolica, proprietà

Per pima cosa, va detto che la quantità di antiossidanti contenuti in una birra analcolica è inferiore a quella di una birra convenzionale. Infatti, i processi che portano alla rimozione dell'alcol possono degradare in parte i polifenoli presenti. Tuttavia, la birra analcolica rimane una scelta salutare, soprattutto per la salute cardiovascolare. Infatti, rispetto alla birra convenzionale che contiene alcol, che è una sostanza nota per la sua capacità di aumentare i radicali liberi, la birra analcolica ha mostrato proprietà più potenti quando si tratta di proteggere l'endotelio, che è il rivestimento interno dei vasi sanguigni e del cuore.

Non solo, per lo stesso motivo è più efficace della birra con alcol nel contrastare i danni dei radicali liberi e la formazione di trombi [1].

Non solo, dal momento che è proprio la parte non alcolica della birra, e in particolare i suoi polifenoli, a proteggere le ossa dal rischio di osteoporosi, anche in donne in menopausa, la birra analcolica è una bevanda utile alla salute dello scheletro.

In più, studi hanno dimostrato che le birre analcoliche sono le migliori quando si tratta di idratarsi e mantenersi idratati, anche in caso di esercizio fisico ed elevata sudorazione, dal momento che i carboidrati e gli elettroliti presenti nella birra aiutano ad assorbire meglio l'acqua senza un'azione di disturbo da parte dell'alcol [2][3]. La birra analcolica aiuta anche a migliorare la qualità del sonno! Infatti, la birra è l'unica bevanda che contiene luppolo, una pianta dall'azione sedativa. Studi hanno dimostrato che bere una birra analcolica alla sera è in grado di migliorare la qualità del sonno nei partecipanti alla ricerca [4].

Birra analcolica, avvertenze

Come accennato, occorre prestare attenzione in quanto non tutte le birre che affermano di essere analcoliche lo sono davvero, arrivando a contenere alcol anche fino al 2%. Questo può essere un problema in quelle persone che devono proprio astenersi dall'alcol per diverse ragioni.

Pertanto, occorre leggere attentamente le etichette, informarsi bene presso la ditta produttrice e poi chiedere consiglio al proprio medico di fiducia, in caso di divieto di bere alcolici.

In più, è anche importante informarsi bene sul contenuto della birra perché a volte, alcune case produttrici, per preservare il gusto della birra che può essere stato compromesso dal processo di rimozione dell'alcol, aggiungono zuccheri e questo finirebbe per aumentare le calorie della bevanda. In ogni caso anche la birra analcolica va bevuta con moderazione, senza esagerare. Infatti, anche se questa bevanda non contiene alcol, o lo fa in minime quantità, questo non significa che non abbia un impatto sulla glicemia. La birra, anche nella versione analcolica, ha un indice glicemico elevato e per questo motivo occorre prestare attenzione, soprattutto in caso di glicemia elevata e diabete tipo 2 [5].

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AUTORE
Unisce la sua passione per uno stile di vita naturale e la sua formazione universitaria, è infatti laureata in fisica e ha il dottorato di ricerca in fisica, settore biofisica. Leggere articoli scientifici, documentarsi sulle ultime ricerche e testare nuovi metodi e ricette è quindi da sempre il suo lavoro, che, speriamo, di aver reso utile.
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