Boswellia serrata

Azione antidolorifica e antinfiammatoria in caso di artrosi, artrite reumatoide, reumatismi, tendinite e borsite, il rimedio si è dimostrato utile anche in caso di morbo di Crohn e colite ulcerosa
La boswellia serrata è un albero della famiglia delle Burseraceae che cresce nelle regioni collinari di India e Cina. Dal tronco e dai rami della boswellia si estrae una gommoresina, conosciuta e utilizzata da secoli nella tradizione ayurvedica per le sue proprietà antinfiammatorie ed analgesiche con effetti benefici soprattutto a livello di articolazioni, scheletro e muscoli.
Pertanto il rimedio si presta ad essere applicato per trattare reumatismi infiammatori, artrosi, artrite reumatoide, tendinite, borsite e lombalgia riducendo il dolore, il gonfiore e migliorando la mobilità [1], ma ha anche un effetto benefico in caso di affezioni croniche del tratto digerente come il morbo di Crohn o colite ulcerosa [2]. L’utilizzo della boswellia non è solo legato alla tradizione, ha infatti anche un fondamento scientifico grazie a diverse ricerche che negli ultimi anni hanno spiegato il meccanismo di azione del rimedio. La resina della pianta contiene acidi boswellici che si dimostrano capaci di inibire un enzima, la 5-lipossigenasi, coinvolto nelle infiammazioni sia acute che croniche [3].
Non solo, gli acidi boswellici inibiscono anche l’elastasi leucocitaria, un enzima che può deteriorare il collagene dei tessuti [4]. La boswellia si trova sotto forma di estratto secco, 300 mg. Puoi assumere due compresse al giorno dopo i pasti fino a risoluzione del dolore. In caso di affezioni croniche questo trattamento può essere prolungato per tre mesi. In alternativa puoi ricorrere alla tintura madre, 30-40 gocce in poca acqua due volte al giorno. È possibile anche reperire in farmacie ed erboristerie creme che presentano come ingrediente la boswellia, in questo caso il rimedio è da applicare localmente. La boswellia non ha, a differenza di altri farmaci dall’azione antinfiammatoria, effetti collaterali sulla mucosa gastrica anche se, raramente, si possono verificare diarrea e nausea. In ogni caso consulta sempre il tuo medico prima di iniziare ogni trattamento per valutare eventuali interazioni con famaci in uso. Non usare in gravidanza ed allattamento.