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Caffè d’orzo

Scritto da Dr. Giorgia Cazzolli, Ph.D., aggiornato il 3 novembre, 2019
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Caffè d’orzo

Ricco di energia, antiossidanti e di aiuto a contrastare la carie dentale

L’orzo è un cereale molto antico, energizzante e digeribile. Lo coltivavano gli antichi greci e romani per preparare zuppe e pane, non solo, secondo Plinio il Vecchio, l’orzo era anche l’alimento principale dei gladiatori. Ma l’orzo non è solo un cibo, infatti, può essere la base per bevande molto interessanti, profumate, salutari e non irritanti che, al giorno d’oggi, prendono spesso il posto del caffè in quanto prive di caffeina e quindi adatte proprio a tutti. Il caffè d’orzo si prepara dall’orzo tostato e può essere ottenuto come un caffè normale usando una caffettiera oppure, e questa è la variante più diffusa, per infusione di un cucchiaino di estratto di orzo in polvere in una tazza di acqua calda. E quali sono le proprietà di questa bevanda tanto amata?

Caffè d'orzo, proprietà

Il caffè tradizionale presenta una quantità maggiore di antiossidanti, ma, confrontando i suoi possibili surrogati quali carruba, cicoria, ceci, piselli, fichi secchi e, appunto, caffè d’orzo, questo si colloca al secondo posto per quanto riguarda il potere antiossidante e il contenuto in composti fenolici [1]. Sembra poi anche che il caffè d’orzo abbia una proprietà particolare. Questa bevanda sarebbe in grado, infatti, di inibire l’adesione ai denti dello Streptococco mutans, uno dei principali responsabili della carie [2].

Pertanto, il caffè d’orzo può contribuire alla salute del cavo orale.

Caffè d’orzo, controindicazioni

In generale il caffè d’orzo è una bevanda ben tollerata e salutare. Tuttavia, è bene non eccedere con le dosi in quanto, proprio come il caffè tradizionale, ma in misura minore, anche il caffè d’orzo contiene acrilamide [3]. L’acrilamide è una sostanza che si forma quando alimenti ricchi di carboidrati vengono sottoposti a temperature elevate, come in caso della tostatura dell’orzo o dei chicchi di caffè. Allo stato attuale l’acrilamide è classificata dallo IARC come sostanza potenzialmente cancerogena per l’uomo [4]. Con questa considerazione non si intende dire che il caffè d’orzo va evitato, come non evitiamo altre fonti di acrilamide come biscotti, pane o altri prodotti da forno. Semplicemente è un’informazione su una bevanda che fa spesso parte della dieta, introdotta per esempio al mattino per colazione.

Pertanto, per il caffè d’orzo vale, come del resto per ogni altro prodotto da forno, il consiglio di non eccedere con le quantità.

Fonti

[1] Gorianovic et al, J Food Sci Technol, 2017
[2] Papetti et al, J Agric Food Chem, 2007
[3] Bertuzzi et al, Food Addit Contam Part B Surveill., 2017
[4] Kumar et al, Front Nutr, 2018
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AUTORE
Unisce la sua passione per uno stile di vita naturale e la sua formazione universitaria, è infatti laureata in fisica e ha il dottorato di ricerca in fisica, settore biofisica. Leggere articoli scientifici, documentarsi sulle ultime ricerche e testare nuovi metodi e ricette è quindi da sempre il suo lavoro, che, speriamo, di aver reso utile.
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