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Caffè e tè verde proteggono il cervello e migliorano le connessioni tra neuroni

Scritto da Dr. Giorgia Cazzolli, Ph.D., aggiornato il 18 dicembre, 2024

Caffè e tè verde sostengono le connessioni tra neuroni e migliorano la funzionalità di diverse aree cerebrali. Vediamo tutti i benefici per il cervello di queste bevande, cosa accade invece bevendo tè nero e quali sono gli altri consigli per tenere alla larga le demenze e permettere un'efficiente funzionalità del cervello

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Caffè e tè verde

Che effetto hanno caffè e tè verde sulla memoria e la funzionalità del cervello?

Oggi parliamo dei risultati di un'interessantissima ricerca scientifica pubblicata pochi giorni fa sulla rivista Nutrients da un team americano della Iowa State University e della Oklahoma State University [1].

Vediamo come alcune delle bevande più amate al mondo possano agire a livello del nostro cervello.

1 Caffè e tè, che effetto hanno sul cervello?

Caffè e tè sono tra le bevande più amate e consumate al mondo. Entrambe contengono

  • Caffeina
  • Composti fenolici

Per capire l'azione di queste bevande a livello del cervello gli scienziati hanno analizzato i dati riguardanti abitudini alimentari e salute di 500 000 volontari presenti nel UK Biobank.

Quello che è emerso è che:

  • Chi consuma più caffè presenta una migliore connessione tra neuroni di diverse aree cerebrali, come le reti motoria e sensomotoria, che si occupano di gestire i movimenti volontari e gli stimoli che vengono dall'esterno, la corteccia cingolata anteriore, che regola le emozioni, la corteccia prefrontale, che immagazzina informazioni apprese ed entra in atto quando dobbiamo prendere decisioni.
  • Il caffè, in particolare quello filtrato, aiuta a ridurre il rischio di sviluppare demenza
  • Chi consuma più tè verde presenta una migliore connessione tra neuroni in aree cerebrali quali quelle responsabili dell'elaborazione e dell'interpretazione delle informazioni visive. Non solo, il tè verde riduce il rischio di demenze e decadimento cognitivo
  • Chi consuma più tè nero, invece, ha una connessione più lenta tra neuroni, soprattutto nelle aree cerebrali preposte al consolidamento della memoria, alla gestione dei movimenti e regolazione delle mozioni

Pertanto il caffè e il tè verde sono neuroprotettivi.

Si ritiene che questo sia da attribuirsi ai principi attivi di queste bevande, in particolare:

  • Il caffè agisce grazie all'acido clorogenico, un antiossidante presente sia nel caffè con caffeina che decaffeinato, all'acido caffeico che è antinfiammatorio e alla trigonellina, dall'azione neuroprotettiva
  • Il tè verde trattiene un elevato numero di polifenoli, dall'azione antiossidante e utile a contrastare le demenze

I risultati inattesi osservati per il tè nero sono da approfondire in quanto diversi aspetti possono concorrere a una possibile spiegazione. In particolare:

  • Il tè nero, venendo ossidato nel processo di preparazione, perde gran parte delle catechine e le sostanze che si formano possono non aver ruolo alcuno nella protezione del cervello
  • Il tè verde viene trattato come qualcosa di prezioso e quindi bevuto in quantità moderata. Il tè nero invece viene bevuto in grandi quantità ed è possibile che un consumo elevato possa togliere eventuali benefici della bevanda
  • Quanto osservato è anche imputabile alle "compagnie" del tè nero. Per esempio, è molto in uso bere il tè nero con il latte o con lo zucchero. O anche berlo insieme a biscottini che possono annullare i benefici e causare picchi glicemici dannosi sul lungo periodo
  • In ogni caso è importante non demonizzare il tè nero, che comunque è una bevanda dagli interessanti benefici per la salute. L'unico concetto che gli scienziati vogliono far passare è che bere grandi quantità di tè nero può, sul lungo periodo, non svolgere quell'azione neuroprotettiva tipica invece del caffè e del tè verde, vuoi per una differenza in principi attivi rispetto al tè verde o vuoi per l'assunzione insieme di latte, zucchero o biscotti.

2 Come l'alimentazione può influenzare la funzionalità cognitiva

L'alimentazione, come emerge da sempre più ricerche, viene considerata uno dei fattori più importanti per quanto riguarda una protezione dalle demenze o uno stimolo al loro sviluppo.

In particolare, alimenti ricchi di polifenoli sono in grado di ridurre il rischio di demenze e Alzheimer e proteggere il buon funzionamento cerebrale. A questa famiglia di alimenti non appartengono solo caffè e tè verde, ma anche legumi, cereali integrali, frutta e verdura. In particolare, risultano neuroprotettivi [2]:

  • Uva scura, frutti di bosco, soprattutto i mirtilli, cavolo riccio verde, broccoli e cipolla, per la loro ricchezza in quercetina e kaempferolo
  • Soia, per la presenza di isoflavoni
  • Cioccolata, per la presenza di flavanoli
  • Kiwi, mele e ciliegie, per la presenza di acido idrocinnamico
  • Semi, come i semi di lino, fonte di lignani
  • Acidi grassi omega 3 contenuti, per esempio, nel pesce ma anche nei semi di lino e di chia

Invece, carne e alimenti ultra processati, se consumati in eccesso, possono aumentare il rischio di demenze [3].

Infine, qualche piccolo consiglio di stile di vita. Una moderata attività fisica è neuroprotettiva, così come mantenere il peso forma e contrastare l'obesità [3].

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AUTORE
Unisce la sua passione per uno stile di vita naturale e la sua formazione universitaria, è infatti laureata in fisica e ha il dottorato di ricerca in fisica, settore biofisica. Leggere articoli scientifici, documentarsi sulle ultime ricerche e testare nuovi metodi e ricette è quindi da sempre il suo lavoro, che, speriamo, di aver reso utile.
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