Natural Remedies Logo Rimedi Naturali

Camu camu contro il fegato grasso

Scritto da Dr. Giorgia Cazzolli, Ph.D., aggiornato il 31 agosto, 2024

Camu camu contrasta il fegato grasso e supporta la salute del microbiota intestinale. Vediamo di approfondire questi benefici e di capire come e quanto camu camu assumere per garantirci queste proprietà

Share on Facebook Share on X Share on Whatsapp Share on Pinterest Email
Camu camu contro il fegato grasso

L'estratto di un frutto esotico, camu camu, facilmente reperibile in erboristeria, farmacia e online, ha dimostrato di contrastare la steatosi epatica, riducendo in modo significativo l'accumulo di grassi a livello del fegato.

Questo emerge da una recentissima ricerca scientifica pubblicata pochi giorni fa sulla rivista Cell Reports Medicine da un team canadese [1].

1 Le proprietà epatoprotettive del camu camu

Gli scienziati hanno reclutato 30 adulti, tutti in sovrappeso e con valori di trigliceridi molto elevati.

I volontari sono stati divisi in due gruppi. Al primo gruppo è stato chiesto di assumere, ogni giorno per 3 mesi, 1,5 grammi di estratto di camu camu. Il secondo gruppo doveva assumere invece un placebo. Prima dell'esperimento e al termine i volontari sono stati sottoposti a risonanza magnetica nucleare per valutare la quantità di grassi nel fegato.

Quello che è emerso è che:

  • L'estratto di camu camu riduce i grassi nel fegato
  • Rispetto ai valori iniziali di prima dell'esperimento, camu camu ha ridotto del 7,4% i grassi epatici, mentre ha ridotto di più del 15% i grassi nel fegato rispetto al gruppo che doveva assumere un placebo. Il gruppo del placebo, al contrario, ha visto aumentare considerevolmente i grassi a livello del fegato
  • Camu camu ha ridotto anche le transaminasi ALT e AST, che sono valori che, se elevati, indicano sofferenza epatica e fegato grasso
  • Camu camu ha permesso anche di migliorare la composizione del microbiota intestinale

Si ritiene che queste proprietà del camu camu siano da ricondursi alla ricchezza in polifenoli, in particolare proantocianidine. Le proantocianidine, infatti, vengono trasformate a livello del microbiota intestinale in altre sostanze capaci di ridurre i grassi nel fegato.

Lo studio è piccolo e dovrà essere allargato a strati più ampi di popolazione. In ogni caso è degno di nota in quanto mostra, senza dubbio, come camu camu possa contrastare il fegato grasso, riducendo così anche il rischio di sue possibili evoluzioni verso forme più pericolose per la salute come la steatoepatite, caratterizzata da infiammazione e fibrosi del fegato, la cirrosi e le degenerazioni cellulari del fegato.

2 Non solo camu camu

Come emerso da studi iniziali, anche il cranberry, essendo ricco di proantocianidine, come il camu camu, è in grado di contrastare il fegato grasso e ridurre l'accumulo di grassi nel fegato.

Altra ricerca sarà da fare per approfondire e verificare questi risultati, ma gli scienziati ritengono che benefici per il fegato si possano osservare con l'assunzione di 1,3 grammi di estratto di cranberry.

3 Avvertenze e controindicazioni

Camu camu è un frutto esotico che però si trova facilmente sotto foma di integratore.

Con gli integratori è molto facile, se non si presta attenzione, incorrere in un sovradosaggio. È perciò importante leggere bene le indicazioni riportate sulla confezione.

In ogni caso, è buona norma, prima di assumere qualsiasi integratore, compreso il camu camu, chiedere sempre consiglio al medico. Infatti, è possibile che camu camu possa interagire con alcuni farmaci che vengono assunti, come farmaci per il diabete, statine o anticoagulanti.

Evita in gravidanza ed allattamento per la mancanza di studi sulla sicurezza del camu camu in questa fase.

Segui il canale WhatsApp di Rimedi Naturali per rimanere aggiornato su tutte le novità.

Fonti

[1] Agrinien et al, Cell Reports Medicine, 2024
Share on Facebook Share on X Share on Whatsapp Share on Pinterest Email
AUTORE
Unisce la sua passione per uno stile di vita naturale e la sua formazione universitaria, è infatti laureata in fisica e ha il dottorato di ricerca in fisica, settore biofisica. Leggere articoli scientifici, documentarsi sulle ultime ricerche e testare nuovi metodi e ricette è quindi da sempre il suo lavoro, che, speriamo, di aver reso utile.
Close
Get it on Google Play Get it on iTunes