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Carcadè, molto più di un tè

Scritto da Dr. Giorgia Cazzolli, Ph.D., aggiornato il 11 marzo, 2024

Il carcadè, o tè di ibisco, è una bevanda dalle molteplici proprietà per la salute. Questo grazie ai suoi principi attivi dalla potente azione antiossidante, antinfiammatoria ma anche utile a proteggere il cuore, il cervello, il sistema nervoso e persino il sistema riproduttivo femminile. Vediamo di approfondire i benefici, la preparazione e le controindicazioni del carcadè

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Carcadè, molto più di un tè

L'ibisco, o carcadè, è una delle bevande più amate e conosciute al mondo, anche come potente rimedio per diversi disturbi. Ma non si tratta solo di tradizione, negli ultimi tempi la scienza ha dimostrato che in effetti l'ibisco è una preziosa fonte di proprietà salutari, utili contro l'ipertensione, la glicemia elevata ma anche le degenerazioni cellulari. La ricerca di cui parliamo oggi fa un ulteriore passo in avanti e analizza, anche attraverso simulazioni al computer, come i diversi principi attivi dell'ibisco agiscono, aprendo così anche nuove interessanti strade su possibili trattamenti futuri. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nutrients da un team messicano [1].

Carcadè, tutte le proprietà

Lo studio si è svolto attraverso un vasto lavoro di analisi di studi precedenti e simulazioni al computer per comprendere i meccanismi con cui agiscono i principi attivi dell'ibisco, nome scientifico Hibiscus sabdariffa. In particolare, sono stati presi in considerazione tre principi attivi, e cioè delfinidina-3-sambubioside, che appartiene alla famiglia degli antociani e risulta utile a ridurre la pressione sanguigna e il colesterolo, la quercetina, della famiglia dei composti fenolici dall'azione antitumorale, e infine l'acido ibiscico, che è un acido organico responsabile dell'aroma dell'ibisco ma di cui si conosce davvero molto poco per quanto riguarda proprietà e benefici.

Ebbene, in base a questo studio è emerso che queste tre sostanze agiscono in modo molteplice all'interno dell'organismo. In particolare, delfinidina-3-sambubioside ha mostrato di ridurre l'infiammazione e di migliorare il metabolismo, aiutando a tenere sotto controllo il colesterolo e la glicemia e contrastando sovrappeso e obesità. Anche la quercetina contribuisce a regolare il metabolismo dei grassi e a ridurre l'infiammazione cronica, ma è anche coinvolta in altri processi. Per esempio, la quercetina protegge le ovaie nelle donne. Infatti, è stato dimostrato che, in caso di sindrome dell'ovaio policistico, la quercetina è in grado di ridurre l'infiammazione e i livelli di ormone luteinizzante, sempre aumentato in questi casi.

Non solo, la quercetina migliora il modo con cui i muscoli usano il glucosio e contrasta le degenerazioni cellulari, soprattutto della prostata, del tratto gastrico e indotte da agenti chimici. L'acido ibiscico agisce prevalentemente a livello del sistema nervoso, proteggendo i neurotrasmettitori, come questi comunicano e anche l'umore.

Carcadè, preparazione, avvertenze e controindicazioni

L'infuso di ibisco, come dimostrato da ricerche precedenti [2], contiene tutte e tre le sostanze studiate nella ricerca, quindi delfinidina-3-sambubioside, la quercetina e l'acido ibiscico.

Pertanto, bere con regolarità ma senza esagerare un infuso preparato con i fiori di ibisco essiccati è sicuramente una buona scelta. L'infuso si prepara portando ad ebollizione una tazza di acqua, togliendola quindi dal fuoco e aggiungendo un cucchiaio essiccato di ibisco, circa 1,5 grammi. Lascia poi in infusione per dieci minuti, poi filtra e bevi fino a tre tazze al giorno. In quantità moderata l'ibisco è, come abbiamo visto, benefico, antinfiammatorio, antiobesità, antidiabetico, ipocolesterolemizzante, antitumorale, protettivo dell'apparato riproduttivo femminile e del sistema nervoso. Ma attenzione, come detto, a non esagerare, bere infatti un tè troppo concentrato, preparato con una percentuale di ibisco dal 3% al 6%, in elevate quantità e per lunghi periodi di tempo ha mostrato, al momento limitatamente ai topi, di aumentare lo stato infiammatorio e il rischio di ipertensione. Come sempre, è la dose a fare la differenza [2]. Non assumere l'ibisco contemporaneamente a farmaci in quanto può alterarne l'azione [3]. A dosi moderate come si possono assumere attraverso una tisana l'ibisco è considerato sicuro e ben tollerato. Va detto, però, che allo stato attuale gli studi indicano la sicurezza dell'infuso di ibisco assunto per circa 6 settimane. Periodi più lunghi non sono ancora stati testati. Discorso diverso per gli integratori di ibisco, molto più concentrati. In questi casi è bene seguire scrupolosamente le indicazioni riportate sulla confezione e rivolgersi comunque al medico per un consiglio. Infatti, è possibile che trattamenti prolungati con elevate dosi di ibisco sotto forma di integratore molto concentrato possano causare danni al fegato. L'argomento è ancora dibattuto ma è utile a indicare che occorre usare cautela [4].

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AUTORE
Unisce la sua passione per uno stile di vita naturale e la sua formazione universitaria, è infatti laureata in fisica e ha il dottorato di ricerca in fisica, settore biofisica. Leggere articoli scientifici, documentarsi sulle ultime ricerche e testare nuovi metodi e ricette è quindi da sempre il suo lavoro, che, speriamo, di aver reso utile.
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