Carciofo, erboristeria

Tintura madre dall’azione epatoprotettiva, capace di abbassare glicemia, trigliceridi e colesterolo, aiuta il fegato a rigenerarsi e riequilibra i valori delle transaminasi se alterati, utile contro digestione lenta, diabete, cellulite
Cynara scolymus è il nome scientifico del carciofo che portiamo abitualmente sulle nostre tavole. Il carciofo appartiene alla famiglia delle Composite e non è solo un gustoso ingrediente culinario ma può diventare anche una preparazione erboristica molto interessante. Infatti, dalle sue foglie, si ottiene una tintura ricca di composti fenolici quali cinarina, cinaropicrina e acido caffeico che conferiscono al rimedio proprietà antiossidanti, diuretiche, protettive del fegato e del sistema cardiovascolare [1]. L’assunzione di estratti di foglie di carciofo si dimostra capace di aiutare il fegato a rigenerarsi, permette di riequilibrare i valori delle transaminasi in caso di danni al fegato e fegato grasso, lavora riducendo la glicemia, i trigliceridi e il colesterolo [2]. In particolare, questo rimedio sembra agire sue due meccanismi che influenzano i livelli di colesterolo nel sangue. In primo luogo la tintura madre di carciofo aumenta la produzione di bile e quindi l’espulsione di acidi biliari e colesterolo attraverso la bile stessa, in secondo luogo diminuisce la sintesi endogena del colesterolo, cioè la sua produzione ad opera del corpo [3]. Viste queste caratteristiche, la tintura madre a base di carciofo può risultare utile a trattare problemi digestivi, digestione lenta e difficoltosa, meteorismo, pesantezza, fegato grasso, ipercolesterolemia, cellulite e diabete.
Per quanto riguarda l’assunzione, puoi prendere 30 gocce in poca acqua da 1 a 3 volte al giorno quindici minuti prima dei pasti. Evita in gravidanza ed allattamento.