Cattiva digestione? La curcuma viene in soccorso

Da oggi sappiamo che abbiamo un nuovo alleato contro i disturbi digestivi, senso di pieno dopo mangiato, dolori e bruciori di stomaco, la curcuma! Infatti, la curcuma, grazie al suo principio attivo curcumina, è in grado di alleviare questi sintomi con un'azione paragonabile a quella di farmaci comunemente usati. Questo emerge da una recentissima ricerca scientifica apparsa sulla rivista British Medical Journal Evidence-Based Medicine e pubblicata grazie al lavoro di un team tailandese [1].
Cattiva digestione o dispepsia funzionale
Nella vita di tutti i giorni la cattiva digestione può essere una presenza da cui ci si libera a fatica. Sono davvero tante le persone che possono presentare una serie di disturbi come senso di pieno, sensazione precoce di sazietà, mal di stomaco, bruciore di stomaco, gonfiore addominale o nausea. Quando questi sintomi non sono legati a specifiche lesioni, come possono essere le ulcere, allora si parla di dispepsia funzionale. Per trattare la dispepsia funzionale, o cattiva digestione come viene chiamata comunemente, si ricorre spesso a farmaci. Tuttavia, i farmaci, soprattutto se usati per lunghi periodi di tempo, possono causare effetti collaterali, alterando il microbiota intestinale e aumentando il rischio di malattie renali. Da qui l'importanza di ricercare alternative naturali meglio tollerate ma ugualmente efficaci.
Come la curcuma migliora la digestione, lo studio
La ricerca di cui parliamo oggi ha studiato la curcuma come possibile trattamento in caso di cattiva digestione. Gli scienziati hanno reclutato 206 pazienti, tutti con una diagnosi di cattiva digestione e con un'età tra i 18 e i 70 anni. I volontari sono stati divisi in tre gruppi. Il primo gruppo ha assunto, ogni giorno per due mesi, 4 capsule da 250 mg di curcumina. Il secondo gruppo ha assunto una capsula da 20 mg di omeprazolo, un farmaco inibitore della pompa protonica usato per trattare i disturbi di stomaco, il terzo gruppo una combinazione di curcumina e omeprazolo. Già dopo 28 giorni è stato possibile osservare una riduzione dell'intensità dei sintomi in tutti e tre i gruppi. Gli effetti benefici sono diventati ancora più importanti al termine del secondo mese di trattamento. L'associazione tra curcumina e omeprazolo non ha mostrato particolari sinergie.
Spiegazione e limiti dello studio
Lo studio ha diversi limiti. Per prima cosa è piccolo e analizza i risultati dopo un periodo di tempo molto limitato. Poi, la ricerca non utilizza un quarto gruppo, a cui fornire solo un placebo, come confronto e infine studia gli effetti della curcuma solo come integratore e non come alimento per tutti i giorni. In ogni caso, al di là di questi limiti, la ricerca è di notevole importanza in quanto mostra come la curcuma, attraverso il suo principio attivo curcumina, è in grado di agire alla pari di farmaci comunemente utilizzati riducendo i sintomi della cattiva digestione. Si ritiene che i benefici della curcuma siano spiegabili grazie alla sua azione antinfiammatoria e di stimolo alla produzione di bile.
Curcuma, come si assume
Anche se lo studio non ne ha analizzato direttamente l'effetto, possiamo certamente ricorrere alla curcuma come spezia, all'interno di una dieta sana e varia, in modo da avere accesso, sul lungo termine, alla sua azione gastroprotettiva. È importante assumere la curcuma insieme a un grasso e al pepe in modo da massimizzare l'assorbimento della curcumina. Ottimo, per esempio, è il condimento preparato con un cucchiaino di curcuma, una macinata di pepe e olio evo, molto interessante è anche il golden milk, la bevanda con latte, pepe, curcuma e altre spezie come cannella e vaniglia. In commercio esistono anche gli integratori di curcuma ma ricordati di discuterne sempre con il tuo medico in quanto questi integratori ad alto dosaggio possono interferire con alcuni medicinali, come l'aspirina, farmaci anticoagulanti, per il diabete, per la pressione sanguigna e antidepressivi.