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Cibi amici dei reni, ecco come quello che mangiamo influenza la salute renale

Scritto da Dr. Giorgia Cazzolli, Ph.D., aggiornato il 27 febbraio, 2025

Cosa mangiare per proteggere i reni dai danni causati dai radicali liberi, da medicine, diabete, obesità e tossine? Ecco cosa afferma la scienza

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Alimenti che proteggono i reni

Il nostro intestino è tutt'altro che inerte. Anche se può sembrare strano, è molto popolato. Pensa che, in base a stime, nell'intestino vivono più di 3250 diverse specie di batteri, per un totale di più di cento bilioni di batteri, un numero gigantesco che fa capire l'importanza del microbiota intestinale. Così infatti si chiama la popolazione dei batteri che popolano l'intestino [1].

Sempre più studi stanno dimostrando che dalla salute di questa grande colonia di batteri dipende la salute di diversi organi e così dell'intero organismo. Per esempio, il microbiota intestinale può influenzare come il corpo risponde allo stress, l'umore, ma anche la salute di polmoni, fegato, cuore, tratto urinario, cervello e pelle [2].

Da oggi sappiamo che il microbiota intestinale può influenzare anche la salute dei reni, come emerge da una recentissima ricerca scientifica, appena pubblicata sulla rivista Nutrients da un team di scienziati americani della University of North Texas Health Science Center [3].

Di questo parliamo oggi e di come alcuni alimenti, più di altri, possano concorrere a proteggere la salute del microbiota e così dei reni.

1 L'importanza dei reni

I reni sono organi essenziali per il nostro organismo. Sono preposti infatti a:

  • agire come organi filtro per l'organismo, purificando il sangue ed eliminando le tossine e le sostanze di scarto
  • mantenere l'equilibrio acido base del sangue
  • contribuire a mantenere la pressione sanguigna
  • regolare la salute delle ossa attraverso la conversione della vitamina D nella sua forma attiva e utile all'organismo

Per queste numerose azioni, che espongono i reni alle tossine e richiedono una grande produzione di energia, i reni sono particolarmente soggetti al rischio di danni indotti dai radicali liberi e dalle infiammazioni.

Oggi vedremo che intestino e reni sono collegati e che un microbiota in salute può proteggere i reni da danni e malfunzionamenti, anche in presenza di fattori esterni considerati un fattore di rischio.

2 Come il microbiota influenza la salute dei reni

Esiste un collegamento tra reni e intestino, che gli esperti chiamano asse intestino - reni, un percorso bidirezionale in cui gli organi si scambiano segnali, metaboliti, ma anche tossine. Infatti, in caso di barriera intestinale danneggiata i patogeni possono raggiungere i reni e aumentarne l'infiammazione.

Ma, come abbiamo detto, l'intestino può anche proteggere i reni attraverso un microbiota in salute. Questo può avvenire attraverso l'azione benefica di particolari sostanze, chiamate acidi grassi a catena corta, come il butirrato, prevalentemente prodotte dal microbiota intestinale in buona salute.

Gli scienziati hanno condotto un vasto lavoro di analisi e ricerca di studi precedenti proprio per comprendere i benefici a livello renale del butirrato. Il butirrato infatti:

  • è antinfiammatorio
  • antiossidante
  • contrasta la fibrosi dei reni
  • contrasta la formazione di calcoli renali. Infatti, quando l'intestino, a causa di alterazioni nel suo funzionamento, produce ridotte quantità di butirrato aumenta il rischio di formazione ricorrente di calcoli
  • supporta la funzionalità renale, riducendo i danni ai reni anche in caso di ischemia renale, danni indotti da alcuni farmaci o causati da alcune malattie come il diabete e condizioni come l'obesità
  • contrasta l'ipertensione e il relativo danno renale causati da una dieta ad alto contenuto di sale

3 Consigli per microbiota e reni in salute

Come abbiamo visto, è importante mantenere un microbiota in salute e metterlo nelle condizioni migliori per produrre il butirrato, che è una sostanza antinfiammatoria e benefica.

Il butirrato, infatti, per la maggior parte è proprio prodotto dai batteri buoni che popolano il microbiota intestinale. Cosa possiamo fare noi quindi per favorire la produzione di butirrato? Ecco i consigli forniti dalla scienza [4][5]:

  • assumere fibre con regolarità. Le fibre infatti arrivano indigerite all'intestino, dove vengono fermentate dai batteri buoni intestinali. Uno dei prodotti di questa fermentazione è il butirrato. Alimenti ricchi di fibre che stimolano la produzione di butirrato sono quelli che contengono gli amido resistenti, per esempio cereali integrali e legumi, e i fruttoligosaccaridi quali banane, cipolle, asparagi, carciofi, cicoria e aglio
  • includere la curcuma nella propria alimentazione quotidiana. La curcuma infatti promuove la formazione di butirrato
  • non demonizzare latte e latticini, ma assumerli con moderazione. Infatti, il latte di mucca apporta butirrato e il burro ne è una delle fonti alimentari principali

Il butirrato esiste anche sotto forma di integratore. Il butirrato di sodio è la forma di integratore più comune e usata negli studi. Prima di iniziare un trattamento con questo integratore chiedi sempre consiglio al tuo medico. Evita in gravidanza ed allattamento.

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AUTORE
Unisce la sua passione per uno stile di vita naturale e la sua formazione universitaria, è infatti laureata in fisica e ha il dottorato di ricerca in fisica, settore biofisica. Leggere articoli scientifici, documentarsi sulle ultime ricerche e testare nuovi metodi e ricette è quindi da sempre il suo lavoro, che, speriamo, di aver reso utile.
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