Come fermare il tempo e vivere più a lungo

Mantenersi giovani e sani, anche se gli anni passano, è il sogno di tutti. Tanto è che sono innumerevoli i libri, le storie e le leggende sorte intorno al mito dell'eterna giovinezza. Certo, non è possibile vivere per sempre giovani, ma se risultasse che a nostra disposizione abbiamo uno strumento semplicissimo che ci permette di portare indietro le lancette del tempo anche di 20 anni? Ebbene, questo strumento esiste e sono… i nostri piedi, a patto di usarli per una camminata a passo svelto ogni giorno. Questo è quanto emerge da una recentissima, e molto affascinante, ricerca pubblicata sulla rivista Communications Biology del prestigioso gruppo Nature ad opera di un team della University of Leicester, Regno Unito [1].
Camminare a passo svelto ringiovanisce di 20 anni
Lo stesso gruppo di ricerca aveva già avuto modo di osservare che chi cammina a passo svelto, anche solo per dieci minuti ogni giorno, ha un'aspettativa di vita più lunga rispetto a chi cammina a passo lento. Gli scienziati hanno potuto anche stimare questo effetto. Infatti, sono arrivati alla conclusione che camminare a passo veloce può portare ad un allungamento dell'aspettativa di vita anche fino a 20 anni. Appare subito chiaro che questo è un risultato incredibile. Di fatto, quello che è emerso è che una quotidiana passeggiata a passo svelto fa andare indietro le lancette del tempo! E che a 45 anni, l'età presa in considerazione nello studio, chi ha sempre camminato a passo svelto ha un'età biologica di 20 anni inferiore rispetto a chi ha sempre camminato a passo lento. Tuttavia, gli scienziati in questa prima ricerca non erano riusciti a comprendere il motivo di quanto osservato. Ed è qui che entra in gioco la nuova ricerca.
Camminare a passo svelto allunga i telomeri e rallenta l'invecchiamento
Gli scienziati hanno elaborato i dati genetici di 405 981 persone, confrontandoli con il loro stile di vita, in particolare con le camminate che queste persone erano solite fare. I dati relativi all'attività fisica sono stati ottenuti attraverso dispositivi indossati dai partecipanti allo studio e questionari. Quello che è emerso è che la camminata a passo veloce è associata ad una maggiore lunghezza dei telomeri dei leucociti, considerati un vero indicatore dell'età biologica. I telomeri sono dei cappucci situati al termine dei cromosomi e che hanno lo scopo di proteggerli, proprio come la parte terminale rigida dei lacci delle scarpe. Quando la cellula si divide i telomeri fanno in modo che i cromosomi non si danneggino. Questo però ha un costo. I telomeri, infatti, a ogni divisione cellulare si accorciano. Questo processo prosegue fino a quando i telomeri non diventano troppo corti e non possono più accorciarsi. La cellula diventa senescente e inizia a cessare le sue funzioni. Più aumenta il numero di cellule senescenti più aumenta anche il rischio di malattie legate all'età, insomma invecchiamo. Quindi, chi ha telomeri più lunghi è biologicamente più giovane, indipendentemente dall'età anagrafica, di chi invece li ha più corti, in quanto le sue cellule possono dividersi un numero maggiore di volte garantendo le loro funzionalità per un periodo di tempo più lungo. I ricercatori hanno anche osservato un fatto degno di nota. E cioè che la camminata a passo svelto è associata a telomeri più lunghi ma che non vale l'associazione opposta, quindi, in questo caso, la genetica e l'ereditarietà non hanno un ruolo ma tutto dipende solo dal nostro stile di vita.
Conclusioni
Quindi, quando domani andremo alla fermata dell'autobus proviamo a farlo, se ci è possibile, a un passo più spedito. Questo non ha a che fare con la fretta tipica della nostra società ma solo con un fatto di salute. Camminando un po' più velocemente stiamo in realtà ringiovanendo, lo dice la scienza.