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Come l'esercizio fisico contrasta l'Alzheimer

Scritto da Dr. Giorgia Cazzolli, Ph.D., aggiornato il 27 gennaio, 2022
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Come l'esercizio fisico contrasta l'Alzheimer

L'esercizio fisico aiuta a mantenersi in forma, contrasta gli accumuli di grasso e riduce il rischio di diabete tipo 2, malattie cardiache e degenerazioni cellulari. E da oggi sappiamo anche che l'esercizio fisico proteggere l'integrità sinaptica tra neuroni, contrastando così il rischio di sviluppare, negli anni, malattie neurodegenerative. Questo è quanto emerge da una recentissima ricerca scientifica apparsa sulla rivista Alzheimer's & Dementia - The Journal of the Alzheimer's Association grazie al lavoro di un team americano della University of California [1].

L'importanza dell'attività fisica

Studi precedenti avevano mostrato che, nei topi, l'attività fisica migliora la funzionalità cognitiva. Tuttavia, fino ad oggi, non si avevano evidenze negli esseri umani che mantenersi attivi, anche con l'avanzare dell'età, potesse proteggere il cervello dalle neurodegenerazioni.

Come l'attività fisica può proteggere dall'Alzheimer, l'esperimento

Per far luce su questo aspetto, i ricercatori americani si sono basati sui dati raccolti dallo studio Memory and Aging Project, promosso dall'Università di Chicago e attualmente ancora in corso allo scopo di individuare le possibili condizioni capaci di aumentare il rischio di decadimento cognitivo. I ricercatori hanno analizzato le abitudini e lo stato di salute cerebrale di 404 volontari. Quello che è emerso è che coloro che si sono mantenuti attivi nel corso della loro vita, anche con l'avanzare dell'età, presentano nel cervello una quantità maggiore di proteine connesse all'integrità sinaptica. Uno studio precedente, condotto dallo stesso team di ricerca, aveva avuto modo di sottolineare come quantità maggiori di queste stesse proteine significhino una capacità maggiore di mantenere integra e in salute la funzionalità cognitiva. Questi risultati sono stati confermati dal fatto che, come emerso nello studio di cui parliamo oggi, nonostante in alcuni casi nel cervello dei volontari fossero presenti, in quantità elevate, accumuli tossici di proteine beta amiloidi e tau, i principali indicatori della malattie di Alzheimer, nel cervello di chi si è sempre mantenuto attivo sono risultate aumentate anche le proteine salutari, capaci di aumentare e supportare i collegamenti sinaptici, permettendo così un corretto funzionamento cerebrale. Quello che è emerso è, quindi, che l'esercizio fisico è in grado di bloccare la cascata di reazioni dannose che portano all'Alzheimer. Un altro fatto degno di nota è stato che l'aumento di proteine capaci di migliorare le sinapsi si è osservato in diverse aree cerebrali.

Conclusioni

Gli antichi lo dicevano, mens sana in corpore sano. Un corpo sano e attivo si riflette anche in una mente e in un cervello sani. Ecco un'altra prova quindi dell'importanza di un'attività fisica moderata, a tutte le età.

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AUTORE
Unisce la sua passione per uno stile di vita naturale e la sua formazione universitaria, è infatti laureata in fisica e ha il dottorato di ricerca in fisica, settore biofisica. Leggere articoli scientifici, documentarsi sulle ultime ricerche e testare nuovi metodi e ricette è quindi da sempre il suo lavoro, che, speriamo, di aver reso utile.
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