Come sarà la salute del nostro cervello fra qualche anno lo stiamo decidendo noi ora

La salute del nostro cervello fra qualche anno viene costruita ora, con le nostre scelte di stile di vita e alimentazione, soprattutto per quanto riguarda l'apporto di frutta e verdura che dovrebbe essere elevato e vario. E se pensi di essere troppo giovane per pensare a questo ti sbagli. Infatti, alti valori, ma trascurati, di colesterolo, trigliceridi e glicemia già a 35 anni possono aumentare il rischio di neurodegenerazioni negli anni a venire. Questo emerge da due recentissime ricerche scientifiche. La prima ricerca è stata pubblicata sulla rivista The British Journal of Nutrition da un team di studiosi cinesi [1], la seconda è apparsa sulla rivista Alzheimer's and Dementia grazie al lavoro di un gruppo della Boston University School of Medicine [2].
Più frutta e verdura per tenere alla larga il decadimento cognitivo
La prima ricerca è molto solida dal momento che si basa sui dati riguardanti salute e alimentazione di più di 16300 volontari, seguiti per vent'anni. In particolare, gli scienziati hanno elaborato uno studio in cui vengono raffrontate le abitudini alimentari, focalizzandosi in particolare sull'apporto di frutta e verdura, e la funzionalità cognitiva negli anni. Quello che è emerso è che chi consuma una maggiore quantità di frutta e verdura mostra un rischio minore di sviluppare decadimento cognitivo, cosa questa che conferma i risultati di studi precedenti. Ma la ricerca di cui parliamo oggi è andata oltre e ha permesso di far emergere un altro dato molto importante. La varietà nel consumo di frutta e verdura è tanto importante quanto la quantità. Quindi, per la salute del cervello negli anni a venire, non è importante solo garantirsi un regolare apporto quotidiano di frutta e verdura, ma anche variare i tipi di frutta e verdura che si consumano. Infatti, proprio chi si garantiva un apporto maggiore di frutta e verdura e allo stesso tempo la più grande varietà di questi alimenti presentava un rischio inferiore rispetto a tutti gli altri volontari di sviluppare decadimento cognitivo. Tra le varietà di frutta e verdura maggiormente protettive, lo studio segnala i funghi, i vegetali di colore verde chiaro come sedano, asparagi, fagiolini, basilico, cavolo cappuccio, carciofi, insalata e cetrioli, e frutti a basso o moderato indice glicemico, come ananas, mango, papaya, kiwi, uva, albicocche, pesche, ciliegie, agrumi, mele e frutti di bosco.
Già a 35 anni si può lavorare per ridurre il rischio di Alzheimer
La seconda ricerca si è basata sui dati di quasi 5000 volontari partecipanti al Framingham Heart Study, un importante studio iniziato nel 1948 e che ogni quattro anni esegue test e controlli sui partecipanti, seguendoli per l'intera durata della loro vita. Dall'analisi di questi dati, è emerso che il rischio di sviluppare Alzheimer si inizia letteralmente a costruire sin da giovani. Infatti, avere a 35 anni valori elevati per quanto riguarda il colesterolo buono HDL riduce il rischio di sviluppare Alzheimer da anziani.
Non solo, già a 35 anni occorre tenere sotto controllo i trigliceridi e la glicemia perché se elevati possono concorrere ad aumentare il rischio di neurodegenerazione con l'avanzare dell'età.
Conclusioni
Insomma, la salute si costruisce e come saremo fra qualche anno dipende da come viviamo ora. Uno stile di vita sano, con una moderata attività fisica e una dieta che includa una grande varietà di frutta e verdura sono tra gli alleati che abbiamo ora per contrastare le neurodegenerazioni negli anni futuri.