Come tè verde e tè nero possono aiutare a ridurre l’ipertensione

Si stima che un terzo della popolazione mondiale soffra di ipertensione. L’ipertensione è anche considerata il più importante fattore di rischio per lo sviluppo di malattie cardiache. Tuttavia, questa condizione è modificabile. Ecco perché molte ricerche scientifiche sono state dedicate allo studio di rimedi per tenere sotto controllo la pressione sanguigna. Da ricerche precedenti si era ipotizzata un’azione ipotensiva del tè, sia verde che nero. Grazie a un recentissimo studio scientifico è stato possibile non solo dimostrare questa proprietà ma comprenderne anche il meccanismo, cosa questa che potrà aprire la strada a nuovi trattamenti. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Cellular Physiology and Biochemistry da un team della University of California, Irvine [1].
Azione ipotensiva di tè verde e nero
Tè verde e tè nero sono preziose fonti di sostanze antiossidanti, come l’epigallocatechina 3 gallato, o EGCG. Queste sostanze anti radicali sono già state studiate per la loro azione anticancro ma, come emerge dall’articolo di oggi, i loro effetti sono ancora più vasti e coinvolgono il controllo della pressione sanguigna. I ricercatori californiani hanno infatti condotto una serie di studi, sia in laboratorio usando tecniche di spettrometria di massa sia attraverso simulazioni al computer, su cellule messe a contatto con estratti di tè verde e tè nero. Quello che è emerso è che gli estratti di tè sono in grado di legarsi ad una particolare proteina, chiamata KCNQ5. Questa proteina permette il passaggio degli ioni potassio attraverso la membrana cellulare e agisce sul tono della muscolatura liscia, dilatando i vasi sanguigni con un’azione ipotensiva. Legandosi a KCNQ5 gli estratti di tè verde e nero ne aumentano di più di venti volte l’azione. Ecco così spiegate le proprietà anti ipertensive dei due tipi di tè.
Tè nero e latte, cambia qualcosa?
Ma i ricercatori si sono spinti anche oltre. Infatti, hanno potuto osservare l’azione sulla pressione sanguigna quando al tè nero viene aggiunto il latte, come spesso accade in diversi paesi al mondo. È stato osservato che, in questo caso, l’azione benefica del tè viene inibita. Tuttavia, secondo i ricercatori, quest’ultimo aspetto è ancora da valutare in quanto i risultati sono poco chiari. Infatti, la ricerca è avvenuta in laboratorio e non dice cosa invece potrebbe accadere a livello dello stomaco, dove catechine e latte potrebbero venire separati. Esistono studi, infatti, che affermano che il latte inattiva l’azione degli antiossidanti del tè mentre altri che osservano che tè nero e latte insieme riducono in ogni caso la pressione sanguigna.