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Come stabilire quando si prende troppo sole?

Scritto da Dr. Giorgia Cazzolli, Ph.D., aggiornato il 25 giugno, 2019
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Come stabilire quando si prende troppo sole?

Prendere il sole, con i dovuti accorgimenti, fa bene in quanto in questo modo il corpo può fare scorta di vitamina D anche per l’inverno! Ma come capire quando il sole che stiamo prendendo è troppo e c’è il rischio di scottarci? Sì, perché anche se spalmati con le creme solari, è bene evitare le ore della giornata con alti livelli di raggi UV. I raggi UV sono quella componente dei raggi solari responsabile dell’abbronzatura ma anche di scottature, invecchiamento precoce della pelle e danni a livello cellulare. Per questo ci può venire in aiuto un articolo pubblicato dall’Institute for Quality and Efficiency in Health Care (IQWiG), di Colonia, Germania.

Noi non abbiamo idea della quantità di raggi UV che ci sta colpendo dal momento che non è possibile utilizzare il calore come indicatore. Infatti, il calore è dato dalla componente infrarossa della luce solare e non dagli UV, quindi, anche quando fuori fa fresco possono essere presenti i raggi UV. Una buona indicazione è che più il sole è alto nel cielo più raggi UV ci saranno, quindi a mezzogiorno si registra il picco di UV. Ma questo vale anche per la posizione geografica, in generale, più si è vicini all’equatore e maggiore sarà l’esposizione ai raggi UV. Anche in montagna i raggi UV saranno più forti mentre nuvole spesse, ma non quelle più sottili, possono ridurre i raggi UV. Una buona idea può essere consultare delle previsioni meteo per la propria località che dicano anche l’indice dei raggi UV, in modo da avere un’idea dell’intensità di questi raggi e del rischio di bruciarsi. L’indice va da 0, bassa intensità degli UV e quindi basso rischio, a 11, rischio estremamente alto.

La pelle è però in grado di difendersi. Al di là delle protezioni solari, che sono sempre da applicare quando intendiamo prendere il sole, la pelle, quando esposta gradualmente al sole nelle ore in cui l’indice dei raggi UV è basso, diventa più spessa e può aiutare a proteggere dalle bruciature. In generale, le persone con occhi chiari, carnagione chiara con lentiggini e capelli rossi potrebbero esporsi al massimo per 10 minuti al sole senza protezioni prima di bruciarsi, le persone di carnagione chiara e capelli chiari o castani e occhi azzurri fino a 30 minuti, chi invece ha una carnagione olivastra, capelli e occhi scuri fino a 50 minuti, chi ha pelle scura, capelli neri e occhi scuri anche un po’ più di 60 minuti. Queste sono chiaramente indicazioni generali, che non tengono conto della posizione geografica, ma che danno unicamente un’idea della capacità del proprio tipo di pelle di difendersi dal sole. Fanno però capire anche che la difesa della pelle è molto limitata e va aiutata con tutti gli strumenti di cui disponiamo, dalle protezioni solari, all’alimentazione e anche la scelta delle ore della giornata in cui esporsi.

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AUTORE
Unisce la sua passione per uno stile di vita naturale e la sua formazione universitaria, è infatti laureata in fisica e ha il dottorato di ricerca in fisica, settore biofisica. Leggere articoli scientifici, documentarsi sulle ultime ricerche e testare nuovi metodi e ricette è quindi da sempre il suo lavoro, che, speriamo, di aver reso utile.
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