Contrasta le neurodegenerazioni con il basilico

Cosa fa invecchiare il nostro cervello aprendo la strada alle neurodegenerazioni? Ed è possibile contrastare questo fenomeno? Una recentissima ricerca scientifica, pubblicata pochi giorni fa sulla rivista Frontiers in Aging Neuroscience da un team americano della University of South Florida [1], sembra far luce sul meccanismo alla base dello sviluppo delle neurodegenerazioni e propone anche un possibile candidato per contrastarle, una sostanza derivante dal basilico, ma vediamo di approfondire meglio.
Il collegamento tra intestino cervello
Tutto parte, come sempre, dal microbiota intestinale. I batteri buoni del nostro microbiota, infatti, producono particolari sostanze, gli acidi grassi a catena corta, che sono la principale fonte di nutrimento delle cellule del colon.
Non solo, una parte di queste sostanze supera la barriera intestinale per entrare nel flusso sanguigno e arrivare così al cervello. Il meccanismo di azione fino ad oggi non era chiaro ma sono emerse evidenze che questi acidi grassi a catena corta sono in grado di influenzare la salute del cervello. Con l'età gli acidi grassi a catena corta si riducono di numero riducendo così la loro funzione neuroprotettiva.
Il meccanismo svelato
Ebbene, i ricercatori americani, attraverso test in laboratorio, sono arrivati a scoprire che questi acidi grassi a catena corta interagiscono con una molecola, il FFAR2. Come osservato nello studio di cui parliamo oggi, FFAR 2 agisce contrastando l'accumulo tossico di proteine beta amiloidi. L'accumulo di queste proteine, insieme alla neuroinfiammazione, rappresenta il carattere distintivo e la miccia che fa esplodere l'Alzheimer.
Il ruolo protettivo del basilico
Ma i ricercatori non si sono accontentati di capire il meccanismo che unisce la salute del microbiota intestinale con quella del cervello. Gli scienziati hanno cercato infatti di comprendere se è possibile trovare un altro candidato capace di mimare l'azione degli acidi grassi a catena corta e sostituirsi a loro quando questi risultano carenti. Questa sostanza è stata trovata ed è il fencolo, un composto contenuto nel basilico e che conferisce a questa piantina il suo inconfondibile aroma.
Conclusioni
Tuttavia, come gli stessi autori dello studio sottolineano, questi risultati non devono portare a ingerire quantità eccessive di basilico. Infatti, la ricerca è appena all'inizio e ancora si deve capire il dosaggio per un'azione ottimale. Certamente però, all'interno di una dieta sana ed equilibrata, può trovare spazio anche il basilico, aggiunto ai sughi o alle insalate.