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Coronavirus, il ruolo di smog e fumo di sigaretta

Scritto da Dr. Giorgia Cazzolli, Ph.D., aggiornato il 14 aprile, 2020
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Coronavirus, il ruolo di smog e fumo di sigaretta

Gli scienziati sono alla continua ricerca di informazioni aggiuntive sul comportamento del nuovo coronavirus. In particolare, è importante capire come mai in alcuni casi il virus sembra causare conseguenze più gravi e decorsi più problematici che in altri. L’attenzione si è subito focalizzata sul possibile ruolo di smog e fumo di sigaretta come fattori aggravanti. Si è generato un dibattito tra scienziati tra chi sosteneva la validità di questa ipotesi e chi invece la confutava.

Ebbene, due studi scientifici di pochi giorni fa hanno fatto finalmente chiarezza rendendo chiaro il collegamento tra inquinamento dell’aria e fumo di sigaretta e un aumento di letalità e complicazioni del virus. Entrambi gli studi sono stati condotti da ricercatori dell’Università di Harvard (Vardavas et al, Tob Induc Dis, 2020 - Xiao Wu et al, in prestampa).

I ricercatori hanno osservato, in particolare, che un aumento, sul lungo periodo, dell’esposizione a particolato PM 2.5, un tipo di polveri sottoli emesse da auto, moto, riscaldamento e fabbriche, anche solo di 1 micro grammo per metro cubo è associato ad un aumento del 15% del tasso di mortalità da COVID-19. Da qui si capisce l’importanza di perseverare nelle politiche di controllo delle emissioni di inquinamento nell’aria. Se questi risultati sono indirizzati ai governi, il secondo studio invece è rivolto alla popolazione in generale e, più in particolare, a chi ancora non ha abbandonato il fumo di sigaretta. Lo studio parte da considerazioni a carattere generale, cioè che il fumo di sigaretta indebolisce il sistema immunitario e lo rende meno attivo contro le infezioni.

Non solo, i fumatori sono più a rischio di contrarre l’influenza e, come osservato nella precedente epidemia MERS, un altro tipo di coronavirus, il rischio di mortalità era più elevato tra i fumatori. I ricercatori hanno poi analizzato la situazione particolare del COVID-19 e quello che è emerso, pur con limitazioni dal momento che gli studi sono ancora pochi, è che il fumo di sigaretta causa una probabilità più elevata di esiti infausti e decorso clinico difficoltoso con un rischio 2,4 volte più elevato di dover ricorrere a cure intensive.

In più, come indicato dalle linee guida dei governi, i fumatori hanno più probabilità di portarsi le mani al viso causando, nell’atto stesso di fumare, un contatto tra dita e sigaretta potenzialmente infette con le labbra aumentando il rischio di contagio. Ecco quindi un altro, ottimo motivo per smettere di fumare ora!

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AUTORE
Unisce la sua passione per uno stile di vita naturale e la sua formazione universitaria, è infatti laureata in fisica e ha il dottorato di ricerca in fisica, settore biofisica. Leggere articoli scientifici, documentarsi sulle ultime ricerche e testare nuovi metodi e ricette è quindi da sempre il suo lavoro, che, speriamo, di aver reso utile.
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