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Cosa mangiare per contrastare il fegato grasso

Scritto da Dr. Giorgia Cazzolli, Ph.D., aggiornato il 3 ottobre, 2024

Quali sono gli alimenti che, secondo la scienza, contrastano il fegato grasso e migliorano la funzionalità epatica

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Arancia

Che la salute del nostro fegato si costruisca a tavola ogni giorno è un fatto ben dimostrato.

Sappiamo, infatti, che una dieta ricca di grassi, un eccesso di alcolici e l'assunzione regolare di alimenti contenenti dolcificanti artificiali sono fattori di rischio che aumentano la possibilità di sviluppare fegato grasso, infiammazioni epatiche e malfunzionamenti del fegato.

Ma esistono anche cibi che, al contrario, se mangiati regolarmente aiutano a ridurre l'accumulo di grasso nel fegato e migliorare il suo funzionamento.

Due recentissime ricerche scientifiche mostrano che due alimenti, le arance e i fagioli, sono proprio due preziosi alleati per la salute epatica. Ma vediamo di capire meglio.

1 Le arance contrastano il fegato grasso

La prima ricerca è stata pubblicata pochi giorni fa sulla rivista Nutrients da un team italiano [1].

Lo studio si è focalizzato sull'azione epatoprotettiva dell'arancia.

Ma perché proprio l'arancia? Sulla base di studi precedenti, infatti, sappiamo che:

  • L'arancia è ricca di flavonoidi, che sono sostanze che hanno un'azione utile a contrastare i danni dei radicali liberi, le infiammazioni e elevati valori di colesterolo
  • Arance della varietà Tacle sono in grado di inibire la sintesi del colesterolo e l'infiammazione del fegato
  • L'assunzione per due settimane di succo di arancia ha mostrato di ridurre i trigliceridi e il colesterolo
  • L'esperidina, un flavonoide dell'arancia, ha mostrato di ridurre il fegato grasso

Grazie a questi effetti si è ipotizzato che l'arancia possa avere un ruolo nel regolare il metabolismo, contrastare l'accumulo di grassi nel fegato e le infiammazioni che possono dare vita a pericolose evoluzioni come la cirrosi.

Per dimostrare questa ipotesi gli scienziati hanno reclutato 70 adulti tra i 30 e i 65 anni, con fegato grasso e almeno un altro fattore di rischio cardiovascolare, quale sovrappeso o obesità, diabete tipo 2, ipertensione e colesterolo alto. I volontari sono stati divisi in due gruppi:

  • Una parte ha assunto, ogni giorno per 4 settimane, 400 grammi di arance, circa 4 arance. L'arancia era del tipo Navel. È stato chiesto di mangiare un'arancia intera e non bere solo il succo in modo da assumere anche l'albedo, che è la parte bianca tra la polpa e la buccia che risulta molto ricca di flavonoidi
  • Una parte ha assunto, per 4 settimane, un qualsiasi altro frutto che non fosse un agrume
  • Tutti i volontari dovevano seguire un'alimentazione varia e bilanciata e uno stile di vita attivo

Al termine dell'esperimento, quello che è emerso è che:

  • L'assunzione di arance ha ridotto del 30% i casi di fegato grasso
  • Le arance hanno permesso di migliorare la funzionalità epatica

2 I fagioli proteggono il fegato

Anche la seconda ricerca è stata pubblicata pochi giorni fa sulla rivista Nutrients. In questo caso il lavoro è stato firmato da un team americano [2].

Lo studio si è svolto in laboratorio su una popolazione di topi che seguiva un'alimentazione ricca di grassi. Ad una parte dei topi sono stati somministrati, come parte integrante della dieta, fagioli cotti.

Quello che è emerso è che:

  • Anche in presenza di una dieta ad alto contenuto di grassi, i fagioli cotti aiutano a contrastare l'accumulo di grassi nel fegato, lo sviluppo del fegato grasso e delle condizioni ad esso associate come sovrappeso, diabete tipo 2, colesterolo alto e ipertensione
  • I fagioli cotti riducono a livello del fegato delle sostanze, chiamate ceramidi C16 e C18, che sono associate a resistenza all'insulina, malattie cardiovascolari e tumori

3 Cosa abbiamo imparato

Per contrastare il fegato grasso e proteggere la salute e la funzionalità del fegato abbiamo dalla nostra diverse azioni, semplici e per tutti i giorni.

Mangiare con regolarità agrumi, come le arance, e legumi, come i fagioli, mostra un'azione epatoprotettiva.

Questo si aggiunge ad altre azioni benefiche quali [3]:

  • Praticare una moderata e regolare attività fisica
  • Seguire un'alimentazione varia e bilanciata, limitando gli alimenti raffinati, ricchi di zuccheri e grassi
  • Limitare l'apporto di alcool
  • Mantenere il peso forma. Infatti, in caso di sovrappeso o obesità, perdere peso dimostra di diminuire l'infiammazione e i danni a cellule del fegato e può persino invertire i processi che portano alla fibrosi. Tuttavia, come ogni cosa, anche questa va fatta con calma e gradualità, facendosi seguire da un esperto. Infatti, perdere peso troppo velocemente può persino aumentare l'infiammazione nel fegato
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AUTORE
Unisce la sua passione per uno stile di vita naturale e la sua formazione universitaria, è infatti laureata in fisica e ha il dottorato di ricerca in fisica, settore biofisica. Leggere articoli scientifici, documentarsi sulle ultime ricerche e testare nuovi metodi e ricette è quindi da sempre il suo lavoro, che, speriamo, di aver reso utile.
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