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Crauti

Scritto da Dr. Giorgia Cazzolli, Ph.D., aggiornato il 10 novembre, 2019
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Crauti

Vitamine, sali minerali e antiossidanti, alimento probiotico e prebiotico, proteggono la mucosa gastrica, la digestione, la salute della flora intestinale e il sistema immunitario

I crauti sono un piatto simbolo della cucina tedesca e si ottengono tagliando il cavolo cappuccio a fettine sottili e sottoponendolo a un processo di fermentazione della durata di qualche mese. I crauti, però, hanno origini molto antiche che risalgono all’Impero Romano quando c’era bisogno di avere a disposizione scorte di cibo in periodi, come l’inverno, in cui gli alimenti freschi erano scarsi. La fermentazione preserva, se non perfino migliora, infatti, il valore nutritivo del cavolo e gli conferisce un sapore acidulo. Non per niente in lingua tedesca i crauti sono chiamati Sauerkraut, che tradotto significa erba acida [1]. Al giorno d’oggi i crauti si possono trovare un po’ ovunque già pronti per essere mangiati e possono essere aggiunti alle preparazioni come contorno saporito e anche salutare. Ma vediamo di capire meglio.

Crauti, proprietà

I crauti sono ipocalorici, circa 17 Kcal per 100 grammi di prodotto, contengono vitamine, soprattutto A, gruppo B, come la B1 o tiamina importante per la conversione del glucosio in energia, C, anche se in misura minore rispetto al cavolo crudo, e K, e sali minerali, come ferro, rame, potassio e manganese.

Non solo, apportano anche aminoacidi e sostanze antiossidanti quali il kaempferolo, isotiocianati e indolo-3-carbinolo capaci di contrastare degenerazioni e processi di invecchiamento [2][3][4]. Ma il punto di forza dei crauti è che, grazie al processo di fermentazione, contengono naturalmente una grande varietà di batteri lattici, che sono organismi probiotici capaci di stimolare il sistema immunitario, proteggere la digestione e aiutare in caso di diarrea [5].

In più, i crauti sono anche prebiotici, questo significa che non immettono solo batteri benefici per la flora intestinale ma apportano anche sostanze capaci di stimolare selettivamente la crescita dei batteri buoni. Studi scientifici hanno poi osservato che i crauti hanno contribuito a migliorare i sintomi in caso di colon irritabile [6] e che uno dei batteri isolati nei crauti, il Lactobacillus plantarum, è considerato capace di contrastare l’azione dell’Helicobacter pylori, una delle cause di ulcere e tumori che interessano la mucosa gastrica [7].

Crauti, avvertenze e allergie

I crauti, come abbiamo visto, rappresentano sicuramente un alimento benefico per l’organismo. Tuttavia, è bene non esagerare con il loro consumo e inserirli con moderazione in una dieta varia e bilanciata. Per prima cosa, infatti, i crauti presentano elevati valori di istamina e questo potrebbe aggravare i sintomi allergici come rinite, prurito, starnuti, mal di testa e diarrea in persone predisposte. Questo fattore è da tenere in considerazione soprattutto in periodi di allergie stagionali come la primavera dove i livelli di istamina negli allergici sono già elevati [2].

Attenzione anche in caso di ipertensione o se devi tenere sotto controllo la quantità di sodio della tua dieta, dal momento che i crauti contengono sale. Infine, quando acquisti i crauti controlla che non contengano ingredienti come zuccheri aggiunti.

Fonti

[1] Zabat et al, Foods, May 2018
[2] Raak et al, Glob Adv Health Med, Nov 2014
[3] Zhang et al, Cancer Res, 1994
[4] Tolonen et al, J Agric Food Chem, 2002
[5] Colombo et al, BMC Microbiol, 2018
[6] Nielsen et al, Food Funct, 2018
[7] Nair et al, Front Microbiol, 2016
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AUTORE
Unisce la sua passione per uno stile di vita naturale e la sua formazione universitaria, è infatti laureata in fisica e ha il dottorato di ricerca in fisica, settore biofisica. Leggere articoli scientifici, documentarsi sulle ultime ricerche e testare nuovi metodi e ricette è quindi da sempre il suo lavoro, che, speriamo, di aver reso utile.
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