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È ufficiale, è possibile che l'aspartame causi i tumori

Scritto da Dr. Giorgia Cazzolli, Ph.D., aggiornato il ottobre 16, 2023
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È ufficiale, è possibile che l'aspartame causi i tumori

La notizia è di poche settimane fa e cioè che lo IARC, l'agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, ha classificato il noto dolcificante aspartame come sostanza possibilmente cancerogena per gli esseri umani. Tuttavia, non è stato richiesto nessun ritiro dal mercato dei prodotti contenenti aspartame, né è stata modificata la dose giornaliera accettabile di aspartame. Cosa significa questo? E come dobbiamo comportarci per preservare la nostra salute?

Aspartame, da sempre al centro di dibattiti

Al centro di grandi dibattiti e discussioni sulla sua sicurezza da quando il suo uso è stato approvato nel 1981 come dolcificante in alternativa allo zucchero, l'aspartame ha però conquistato una vasta fetta di mercato trovandosi come ingrediente in diversi prodotti, quali gelati, caramelle, bevande dietetiche, yogurt, cereali per la colazione, dentifrici, alcuni integratori e perfino medicinali, come sciroppi per la tosse, compresse effervescenti e vitamine masticabili. Studi precedenti avevano già avuto modo di mostrare che l'aspartame non è inerte nel corpo, ma può aumentare le infiammazioni, i radicali liberi e l'accumulo di grasso addominale, oltre che, come si sospetta, favorire la comparsa di mal di testa, depressione, ansia e irritabilità. Per questa ragione è stato fissato un limite giornaliero, oltre il quale il consumo di aspartame non è più considerato sicuro. Questo limite è di 40 mg per kg di peso corporeo. Questo significa che un adulto di circa 70 kg dovrebbe bere 9 lattine di una bibita contenente 300 mg di aspartame per arrivare a questa quantità. Tuttavia, va detto che l'aspartame è contenuto in diversi prodotti e il rischio è quello di non controllare il reale apporto giornaliero. Le cose sono cambiate poche settimane fa per una notizia destinata ad avere importanti ripercussioni nel mondo scientifico e dell'industria.

Aspartame possibile cancerogeno secondo lo IARC

La notizia è stata ufficializzata con un report pubblicato sulla rivista The Lancet Oncology (Riboli et al, The Lancet Oncology, 13 July 2023). L'aspartame viene ora considerato a tutti gli effetti un possibile cancerogeno per gli umani. Questo significa che lo IARC ritiene che l'aspartame può causare il cancro negli esseri umani, anche se i dati, al momento, sono limitati. In particolare, sembra che l'aspartame agisca a livello del fegato con un possibile, ma ancora non certo, aumento del rischio di sviluppare tumore del fegato. Tuttavia, come accennato, non è stato ritenuto necessario abbassare i limiti accettabili giornalieri né far ritirare i prodotti contenenti aspartame dal mercato. Questo perché, allo stato attuale, non vi è assoluta certezza della sua cancerogenicità e in quanto i livelli di aspartame al di sotto della soglia di 40 mg per kg di peso corporeo dovrebbero essere sicuri.

Conclusioni

Come sottolineato dallo IARC, ora altri gruppi di ricerca indipendenti verranno chiamati a fornire una risposta certa circa gli effetti dell'aspartame sulla salute umana. In attesa che la scienza faccia chiarezza, è una buona scelta limitare il più possibile i prodotti contenenti aspartame. Dal momento che l'aspartame è presente in diversi prodotti può risultare difficile calcolare esattamente la quantità assunta giornalmente, quindi il consiglio degli esperti è quello di limitare semplicemente il più possibile l'assunzione di questi prodotti. Non escluderli del tutto, perché a volte è impossibile, soprattutto quando si parla di medicine, ma limitarli. Magari, come suggerito dal dottor Branca, direttore del Dipartimento di nutrizione e sicurezza alimentare dell'OMS, se ci troviamo a scegliere tra una bibita contenente zucchero e una contenente aspartame, una soluzione può essere evitare entrambe e bere altre bevande, come l'acqua. O, aggiungiamo noi, anche tisane, tè verde, succhi fatti in casa o frullati, senza aggiunta di zuccheri.

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AUTORE
Unisce la sua passione per uno stile di vita naturale e la sua formazione universitaria, è infatti laureata in fisica e ha il dottorato di ricerca in fisica, settore biofisica. Leggere articoli scientifici, documentarsi sulle ultime ricerche e testare nuovi metodi e ricette è quindi da sempre il suo lavoro, che, speriamo, di aver reso utile.
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