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Farro

Scritto da Dr. Giorgia Cazzolli, Ph.D., aggiornato il 1 aprile, 2018
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Farro

Vitamine e sali minerali, contenuto in selenio dal potere antiossidante, risulta più digeribile del grano, di aiuto a tenere sotto controllo il colesterolo, grande presenza di fibre, alto contenuto proteico

Il farro è un cereale antico appartenente alla famiglia delle Graminaceae e che, per fortuna, stiamo riscoprendo. I primi reperti che testimoniano la sua coltivazione da parte dell’uomo risalgono all’ VIII millennio a.C. nella zona della Mezza Luna Fertile ed è sempre il farro che ha dato il nome alla farina, ottenuta dalla macinazione dei cereali. Tuttavia, nei secoli, il farro è stato via via dimenticato a causa del fatto che la sua raccolta è più difficile di quella degli altri cereali e che, a differenza di altri grani come il grano duro e il grano tenero, anche dopo la trebbiatura rimane ricoperto dalle glumelle, una sorta di vestito che aderisce al chicco e che va rimosso con una seconda operazione. Adesso però questo cereale di antichissima origine sta tornando alla ribalta. Di farro esistono tre varietà, il farro piccolo (Triticum monococcum), il cereale coltivato già dal Neolitico, il farro comune o dicocco (Triticum dicoccum), che rappresenta la maggior parte della coltivazione di farro in Italia, e farro grande o spelta (Triticum spelta), più diffuso in altri paesi europei come la Francia. Il farro si contraddistingue per il contenuto in proteine, molto più elevato rispetto al grano tenero. Apporta fibre, benefiche per l’intestino, vitamine, quali la A, gruppo B, E e C, e sali minerali, come per esempio calcio, potassio, fosforo, magnesio ma soprattutto selenio, che svolge un’azione antiossidante contro i radicali liberi.

Non solo, grazie al contenuto in fitoestrogeni il farro aiuta a tenere sotto controllo i livelli di colesterolo nel sangue. Questo cereale si presta ad essere inserito nelle diete delle persone in sovrappeso in quanto ha un alto potere saziante, contiene glutine quindi non è adatto a chi soffre di celiachia mentre risulta più tollerato da chi ha problemi a digerire il grano.

Per quanto riguarda il chicco intero, che può essere usato per preparare insalate, minestre, latti vegetali o altre preparazioni simili al risotto, in commercio è possibile trovare il farro decorticato, di gran lunga preferibile dal momento che conserva i nutrienti, e il farro perlato, che invece ha perso gran parte della crusca e quindi anche i benefici tipici del cereale. Il farro decorticato richiede un tempo di ammollo e poi va lessato per circa un’ora, il tempo scende a mezz’ora se si sceglie il farro perlato. Molto interessante è anche la farina di farro che può essere usata per preparare dolci o pani molto gustosi.

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AUTORE
Unisce la sua passione per uno stile di vita naturale e la sua formazione universitaria, è infatti laureata in fisica e ha il dottorato di ricerca in fisica, settore biofisica. Leggere articoli scientifici, documentarsi sulle ultime ricerche e testare nuovi metodi e ricette è quindi da sempre il suo lavoro, che, speriamo, di aver reso utile.
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