Febbre sul labbro? Un aiuto da un principio attivo contenuto nel tè al gelsomino

Contro l'herpes labiale un aiuto sembra arrivare dal tè al gelsomino! Infatti, come dimostra una recentissima ricerca scientifica pubblicata sulla rivista Molecules [1], un principio attivo contenuto nel gelsomino è in grado di attivare le difese antivirali interne e contrastare così l'infezione da herpes simplex.
Come contrastare i virus dell'herpes simplex umani
I virus dell'herpes simplex che colpiscono l'uomo sono di due tipi, HSV 1 e HSV 2. Il virus HSV 1 colpisce la regione orofaringea e causa la famosa febbre sul labbro. Al giorno d'oggi, i farmaci in uso sono in grado di modulare il corso dell'infezione virale ma non sono in grado di curarla. Per questo motivo è necessario trovare nuovi trattamenti al virus dell'herpes. Esistono delle sostanze, chiamate citochine, come gli interferoni, le interleuchine e il fattore di necrosi tumorale alfa, che stimolano i meccanismi di difesa quando un virus infetta l'organismo. È stato osservato che il fattore di necrosi tumorale alfa, la cui sigla è TNF a, quando somministrato per via esterna, mostra una potente azione antivirale. Tuttavia, queste proprietà non possono venire sfruttate dal momento che, quando questa sostanza viene assunta oralmente, porta anche importanti effetti collaterali risultando tossica per il corpo. Questi effetti collaterali verrebbero evitati riuscendo a stimolare la produzione endogena di TNF a. Ecco perché la scienza si sta interessando a tutti quei composti naturali capaci di regolare la produzione di queste sostanze antivirali. Il gelsomino è un rimedio apprezzato in caso di influenza e febbre.
Pertanto, nello studio di cui parliamo oggi, i ricercatori hanno testato l'azione antivirale e di stimolo al rilascio di TNF a della giasminina, il principio attivo del gelsomino che si trova anche nel tè al gelsomino.
Il gelsomino attiva la risposta antivirale del corpo
I ricercatori hanno condotto una serie di test in laboratorio in cui estratti del principio attivo del gelsomino sono stati posti in contatto con macrofagi, che sono cellule del sistema immunitario preposte al rilascio di TNF a, e con cellule infettate con il virus dell'herpes simplex. Quello che è emerso è che gli estratti di gelsomino sono stati in grado di attivare i macrofagi e aumentarne l'azione del 420% rispetto alla situazione senza estratti di gelsomino. All'attivazione dei macrofagi è quindi seguito il rilascio di TNF a in una quantità di dieci volte superiore rispetto allo standard, senza cioè estratti di gelsomino.
In più, gli scienziati hanno potuto osservare che TNF a prodotto in queste condizioni ha mostrato un'azione antivirale contro HSV1.