Fichi secchi

Vitamine, sali minerali, fibre, fonte di antiossidanti, azione neuroprotettiva ed epatoprotettiva, utili in caso di stitichezza ma anche sindrome del colon irritabile
Con la stagione più fredda è facile trovare sugli scaffali dei supermercati e dei negozi specializzati i fichi secchi, piccole delizie a cui difficilmente si riesce a resistere. I fichi secchi sono prodotti per disidratazione dei frutti del fico, nome scientifico Ficus Carica. Ma queste leccornie non sono solo gustose, possono infatti rappresentare uno snack davvero salutare, con qualche accorgimento. Vediamo di approfondire e capire meglio.
Fichi secchi, proprietà
I fichi secchi sono un’importante fonte di vitamine, come la vitamina C e A, minerali, quali ferro, potassio e calcio, carboidrati ed energia [1][2].
Non solo, apportano anche alte quantità di fibra e sostanze antiossidanti come polifenoli e proantocianidine. Anzi, rispetto ai fichi freschi, quelli secchi presentano quantità maggiori di antiossidanti dal momento che del fico secco si mangia tutto, anche la buccia, che è una preziosa fonte di composti fenolici [3]. E le proprietà dei fichi secchi non finiscono qui, i fichi secchi sono considerati anche epatoprotettivi ed antispasmodici e quindi utili in caso di problemi intestinali [4]. Infatti, l’assunzione di 4 fichi secchi al giorno in persone con sindrome del colon irritabile ha portato a un miglioramento dei sintomi, come dolore, gonfiore e stipsi [5].
Non solo, data la loro azione contro i radicali liberi e vista la loro capacità di inibire l’enzima acetilcolinesterasi, i fichi secchi sono considerati anche neuroprotettivi [6]. Infatti, l’acetilcolina è un neurotrasmettitore che viene inattivato dall’enzima acetilcolinesterasi. In caso di Alzheimer l’acetilcolina è presente in basse quantità, pertanto, l’inibizione dell’enzima acetilcolinesterasi dovrebbe aumentare la concentrazione di acetilcolina e migliorare la memoria. Questo è proprio il funzionamento di diversi farmaci usati contro l’Alzheimer.
Fichi secchi, come sceglierli e attenzione all’etichetta
A volte i fichi secchi possono essere trattati con anidride solforosa, in etichetta con la sigla E220, per conservarli più a lungo e mantenere il loro colore più brillante. Se possibile, sarebbe bene limitare il consumo di alimenti contenenti solfiti, tra cui appunto l’anidride solforosa, in quanto, in persone predisposte, potrebbe causare problemi allergici e asma [7].
Non solo, occorre anche assicurarsi che i fichi secchi siano di buona qualità perché potrebbero essere contaminati da aflatossine, che sono micotossine dall’azione cancerogena e tossica che interessa soprattutto il fegato [8].