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Frutta secca contro il diabete tipo 2

Scritto da Dr. Giorgia Cazzolli, Ph.D., aggiornato il 12 maggio, 2022
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Frutta secca contro il diabete tipo 2

Contro il diabete tipo 2? Invece di una merenda a base di carboidrati, anche se integrali, mangia frutta secca, come noci, mandorle, nocciole e pistacchi, di aiuto a tenere sotto controllo la glicemia e a proteggere il cuore. Questo emerge da una recente ricerca scientifica pubblicata sulla rivista Diabetologia da un team canadese dell'Università di Toronto [1].

Frutta secca per proteggere il cuore

Studi precedenti avevano già avuto modo di mostrare gli importanti benefici della frutta secca, capace di ridurre il colesterolo cattivo LDL e il rischio di malattie cardiovascolari senza aumentare il peso corporeo, pur essendo una fonte di grassi. Infatti, si tratta di grassi insaturi che sono preziosi per la salute cardiovascolare. I ricercatori canadesi hanno ipotizzato che la frutta secca possa essere una valida alleata anche nella lotta al diabete tipo 2, il diabete tipico dell'età adulta.

La frutta secca aiuta a tenere sotto controllo la glicemia

Per rispondere a questa domanda, gli scienziati hanno reclutato 108 donne, tutte in post menopausa e con glicemia alterata a causa del diabete tipo 2. Le volontarie sono state divise in due gruppi. Al primo gruppo è stato chiesto di includere nella dieta una porzione da 75 grammi di frutta secca al giorno. La porzione di frutta secca doveva comprendere un mix tra noci, noci pecan, nocciole, pistacchi, anacardi, arachidi, noci macadamia e mandorle. Il secondo gruppo invece doveva sostituire l'apporto calorico delle noci con tre muffin integrali e il terzo gruppo doveva assumere un muffin e metà dose di frutta secca. Lo studio è durato tre mesi. Al termine, le volontarie sono state sottoposte ad analisi del sangue e visite mediche. Quello che è emerso è che l'introduzione della frutta secca ha permesso di migliorare i valori glicemici rispetto a chi aveva assunto i muffin. In particolare, è risultata diminuita l'emoglobina glicata, che è un valore che si utilizza per valutare la concentrazione della glicemia su un lungo periodo di tempo. Cioè, permette di capire come si sono comportati i valori di glicemia nei mesi precedenti permettendo di avere una visione generale dello stato di salute della persona e per comprendere se il diabete sia sotto controllo o meno. La diminuzione di questo valore, osservata nel caso di ingestione della frutta secca nello studio in questione, indica che il diabete è stato tenuto sotto controllo in modo più efficace con il consumo di frutta secca che con la merenda a base di carboidrati, anche se integrali.

Non solo, le volontarie che avevano assunto la frutta secca presentavano anche una diminuzione del colesterolo cattivo LDL e dell'apolipoproteina B, che viene considerata un indicatore per stimare il rischio cardiovascolare. In particolare, più alto è questo valore più alto è il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari.

Conclusioni

Lo studio ha dimostrato che l'introduzione di frutta secca come merenda al posto di uno snack a base di carboidrati, anche se integrali, risulta maggiormente efficace nel controllo della glicemia e con importanti benefici anche per quanto riguarda la salute del sistema cardiovascolare.

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AUTORE
Unisce la sua passione per uno stile di vita naturale e la sua formazione universitaria, è infatti laureata in fisica e ha il dottorato di ricerca in fisica, settore biofisica. Leggere articoli scientifici, documentarsi sulle ultime ricerche e testare nuovi metodi e ricette è quindi da sempre il suo lavoro, che, speriamo, di aver reso utile.
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