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Frutta secca contro le degenerazioni cellulari

Scritto da Dr. Giorgia Cazzolli, Ph.D., aggiornato il 15 settembre, 2020
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Frutta secca contro le degenerazioni cellulari

Gli scienziati stimano che almeno il 40% dei tumori può essere evitato con modifiche allo stile di vita e alla dieta. Quindi, limitare carni rosse e lavorate, alcool e alimenti pieni di grassi saturi e privilegiare allo stesso tempo cibi ricchi di fibre, tè ma anche frutta e verdura. Ma che ruolo gioca la frutta secca nella prevenzione alle degenerazioni cellulari e quindi ai tumori? Sembra che uvetta, datteri e prugne secche siano in grado di ridurre il rischio di incidenza di alcuni tipi di tumori, come sottolinea una recente review pubblicata sulla rivista Advances in Nutrition da parte di un team della Harvard TH Chan School of Public Health di Boston in collaborazione con scienziati colombiani [1].

Fino ad oggi poca attenzione era stata dedicata al ruolo preventivo della frutta secca contro le degenerazioni cellulari. Ecco perché gli autori dell’articolo hanno svolto una ricerca analizzando più di 1500 studi precedentemente svolti ricercando eventuali relazioni tra il consumo di frutta secca e il rischio di cancro. Quello che è emerso è che, in effetti, la frutta secca ha un ruolo protettivo, probabilmente dovuto al fatto che il processo di essiccazione modifica la composizione chimica del frutto aumentando la presenza di composti attivi. Consumare dalle 3 alle 5 porzioni alla settimana di frutta secca, come uvetta, datteri e prugne secche, ha mostrato di ridurre del 24% il rischio di sviluppare polipi al colon, del 49% il rischio di incidenza di tumore alla prostata e del 65% il rischio di tumore al pancreas.

Non solo, la frutta secca è anche protettiva per il sistema digerente e la vescica. Infine, questo effetto anti mutazioni della frutta secca è considerato confrontabile, in alcuni studi persino maggiore, di quello della frutta fresca.

Fonti

[1] Mossine et al, Adv Nutr, Mar 2020
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AUTORE
Unisce la sua passione per uno stile di vita naturale e la sua formazione universitaria, è infatti laureata in fisica e ha il dottorato di ricerca in fisica, settore biofisica. Leggere articoli scientifici, documentarsi sulle ultime ricerche e testare nuovi metodi e ricette è quindi da sempre il suo lavoro, che, speriamo, di aver reso utile.
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