Germogli di bambù

Vitamine e sali minerali, come potassio, calcio e selenio, un potente antiossidante, importante fonte di fibre, saziano e aiutano a prevenire l’obesità, azione prebiotica sulla flora intestinale
I germogli di bambù sono i nuovi getti, commestibili, di diverse specie di bamboo. Vengono usati nella cucina orientale ma al giorno d’oggi possono essere reperiti un po’ ovunque e aggiunti ad arricchire i nostri piatti. I germogli di bambù vantano interessanti proprietà nutrizionali, infatti, oltre ad essere poveri di zuccheri sono una preziosa fonte di aminoacidi essenziali, vitamina E, vitamina B6, molto importante perché gioca un ruolo fondamentale nella sintesi della serotonina e quindi nella prevenzione a disturbi depressivi, calcio, ferro, potassio, utile per tenere sotto controllo la pressione sanguigna, selenio, che è un potente antiossidante, proteine e fibre [1].
Pertanto, viste queste caratteristiche, questi germogli hanno un alto potere saziante, contrastano la stitichezza, riducono i livelli di colesterolo e aiutano a tenere sotto controllo il peso. Non solo, uno studio scientifico ha dimostrato che le fibre dei germogli di bambù sono le più efficaci, se confrontate con altri tipi di fibra comunemente introdotti con la dieta, a prevenire l’obesità agendo come un alimento prebiotico modulando il microbiota intestinale, l’insieme di tutti i microrganismi del nostro intestino, e migliorando il metabolismo [2]. I germogli di bambù vanno consumati solo dopo essere stati cotti in quanto nell’alimento crudo è stata rinvenuta la taxifillina, una sostanza tossica. Comunque, in genere, i germogli di bambù non si trovano freschi nei supermercati ma già cotti e inscatolati. Puoi abbinarli ad altre verdure saltate in padella, alle insalate o aggiungerli alle zuppe.