Ginkgo biloba, un possibile aiuto contro l’Alzheimer?

Darwin lo chiamava il fossile vivente, eh sì perché il ginkgo biloba è di fatto l’unica pianta sopravvissuta della sua famiglia, le Ginkgoaceae. Per fortuna, aggiungiamo noi, perché il ginkgo biloba sembra proprio uno dei rimedi più promettenti per contrastare l’Alzheimer e le demenze. Diversi studi scientifici si sono interessati a queste proprietà del ginkgo biloba, come la ricerca condotta a Zurigo, Svizzera, e pubblicata sulla rivista International Pshycogeriatrics [1].
Ma vediamo meglio in dettaglio. Nello studio è stato analizzato l’effetto dell’assunzione ogni giorno per 24 settimane di 240 mg di ginkgo biloba 761, che è un estratto ottenuto dalle foglie di ginkgo, su 814 pazienti con sintomi collegabili ad Alzheimer o demenza. Ad altri 814 pazienti è stato somministrato un placebo. Al termine delle 24 settimane coloro che avevano assunto l’estratto di ginkgo presentavano, rispetto a chi aveva assunto invece un placebo, un netto miglioramento sia nella sfera del comportamento che da un punto di vista psicologico. Questo estratto di ginkgo sembra infatti agire proteggendo la funzionalità cognitiva e la memoria. Altri studi hanno confermato questo effetto del ginkgo nei confronti delle degenerazioni e hanno iniziato anche a studiare le possibili sinergie di questa pianta con altri rimedi naturali. Per esempio, in base ad una ricerca pubblicata proprio pochi mesi fa [2], è stato osservato che la sinergia tra ginkgo biloba e panax ginseng è in grado di migliorare la funzionalità cognitiva nell’uomo più che i due rimedi presi singolarmente.
Queste ricerche sono quindi molto promettenti e stanno aprendo la strada a trattamenti naturali ma efficaci per contrastare l’Alzheimer.