I semi di lino riducono l'infiammazione e proteggono il cervello

Per proteggere il microbiota e il cervello e ridurre la neuroinfiammazione non farti mancare i semi di lino! Questo emerge da una recentissima ricerca scientifica apparsa sulla rivista Nutrients grazie al lavoro di un team canadese [1].
L'intestino è il fulcro della nostra salute
Un microbiota bilanciato e ben funzionante è una buona cassaforte per la salute presente e futura. Il microbiota è l'insieme di batteri che popolano il nostro intestino e, quando a prevalere sono i batteri buoni, questi producono sostanze particolarmente benefiche come gli acidi grassi a catena corta dall'azione antinfiammatoria e utile per il benessere dell'intero organismo, polmoni, fegato e cervello compresi. A volte, però, i batteri cattivi hanno la meglio a causa di condizioni come stress, cattiva alimentazione, uso di farmaci o vita sedentaria, giusto per citare qualche esempio. I batteri cattivi intestinali sono anche una delle fonti principali di endotossine, come i lipopolisaccaridi, presenti nella parete cellulare di questi batteri. I lipopolisaccaridi sono associati ad una grande risposta infiammatoria, sia a livello intestinale, che in organi lontani come il cervello, con un indebolimento del sistema immunitario e un aumento, sul lungo periodo, del rischio di malattie cardiovascolari, diabete, degenerazioni cellulari ma anche neurodegenerazioni. Cosa possiamo fare noi per rinforzare il nostro microbiota e al tempo stesso contrastare queste endotossine e i loro effetti dannosi sul corpo? L'alimentazione sembra giocare un ruolo interessante quando si tratta di rinforzare il microbiota intestinale. Infatti, come emerge da studi precedenti, l'assunzione di probiotici ma anche di una dieta ricca di fibre ha permesso di contrastare l'azione dannosa di queste endotossine, riducendo i livelli di infiammazione. Lo studio di cui parliamo oggi ha mostrato che anche i semi di lino possono rivelarsi preziosi alleati.
I semi di lino contrastano le infiammazioni e proteggono il cervello, lo studio
La ricerca si è svolta in laboratorio su una popolazione di topi con elevati livelli di lipopolisaccaridi. Per tre settimane, una parte dei topi ha ricevuto un'alimentazione standard, una parte un'alimentazione standard con l'aggiunta di semi di lino e una parte un'alimentazione standard con l'aggiunta di olio di semi di lino. Quello che è emerso è che i semi di lino hanno ridotto la risposta infiammatoria scatenata dalle endotossine, sia a livello intestinale che a livello cerebrale.
Non solo, i semi di lino sono stati in grado di supportare il microbiota intestinale, rendendolo più vario e ricco di batteri buoni e antinfiammatori. L'olio di semi di lino ha mostrato solo un'azione molto limitata di contrasto alle endotossine. Questo suggerisce che queste proprietà sono da ricondursi ad altre sostanze oltre che agli acidi grassi omega 3 contenuti nell'olio. La ricerca, tuttavia, non ha offerto una spiegazione riguardante le sostanze a cui attribuire questo effetto.
Conclusioni e idee su come assumere i semi di lino
I semi di lino, quindi, possono essere aggiunti, sempre senza eccessi e all'interno di una dieta sana e varia, alla propria alimentazione quotidiana. In questo modo possiamo proteggere il microbiota, rinforzarlo, contrastare l'azione dannosa dei batteri cattivi e ridurre l'infiammazione, anche a livello cerebrale, salvando in questo modo intestino e cervello. Puoi consumare i semi di lino macinati, meglio se sul momento con un macina caffè, aggiungendoli a yogurt o macedonie. La dose consigliata e considerata sicura è di un cucchiaio di semi di lino al giorno.