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Il fruttosio aggiunto agli alimenti danneggia i polmoni

Scritto da Dr. Giorgia Cazzolli, Ph.D., aggiornato il 24 ottobre, 2022
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Il fruttosio aggiunto agli alimenti danneggia i polmoni

Merendine, bevande dolci, cracker ma anche dolcificanti per preparazioni casalinghe possono nascondere un pericolo, il fruttosio. Infatti, una dieta ricca di alimenti lavorati a cui è stato aggiunto il fruttosio ha mostrato di aumentare il rischio di obesità e fegato grasso ma anche di danneggiare la salute dei polmoni aprendo le porte a condizioni come l'asma, la malattia polmonare ostruttiva cronica e un decorso più severo in caso di infezione da Covid 19. Questo emerge da una recentissima review apparsa sulla rivista Nutrients grazie al lavoro di un team messicano [1].

Il fruttosio come dolcificante fa male alla salute

Il fruttosio è una sostanza presente naturalmente nella frutta, nella verdura e nel miele. Proprio per questo si è ritenuto che la sua aggiunta a prodotti da forno, snack e bevande al posto dello zucchero fosse una buona scelta, sana e naturale. Ecco quindi che il mercato si è riempito di biscotti, merendine, succhi di frutta e altri alimenti con l'aggiunta di fruttosio. Ma la verità è un'altra, purtroppo. Infatti, sempre più studi dimostrano che un moderato o elevato consumo di alimenti a cui è stato aggiunto il fruttosio può mettere a rischio la salute. Per esempio, è stato osservato che anche un moderato consumo di bevande dolcificate con fruttosio può, in sole due settimane, creare una dipendenza oltre che aumentare il rischio cardiovascolare. In tre mesi il consumo regolare di bevande contenenti fruttosio in persone obese aumenta il contenuto di grassi nel fegato. Dopo 4 anni di consumo regolare di bevande contenenti fruttosio aumenta il peso corporeo e il rischio di sviluppare diabete.

Il fruttosio come dolcificante danneggia i polmoni

La review ha cercato di fare chiarezza sull'azione del fruttosio aggiunto a bevande e merendine sulla salute dei polmoni. Quello che emerge è che questo tipo di fruttosio innesca processi infiammatori che aumentano il rischio di malattie polmonari. Per esempio, è stato osservato che un basso ma regolare consumo di bevande dolcificate con fruttosio per tre mesi da parte di donne in gravidanza ha aumentato il rischio di asma durante l'infanzia del nascituro. Ma questa associazione si osserva a tutte le età. Infatti, anche negli adulti un elevato consumo di succhi di frutta contenenti fruttosio aggiunto, da 5 a 7 volte a settimana, porta ad un rischio del 91% di sviluppare asma, rispetto a chi non consuma questi succhi.

Non solo, tra coloro che consumano almeno 5 bevande a settimana contenenti fruttosio aggiunto aumenta anche il rischio di bronchite cronica e malattia polmonare ostruttiva cronica. Infine, questa infiammazione costante indotta dal fruttosio aggiunto agli alimenti ha mostrato di aumentare il rischio di decorso grave di malattia e ospedalizzazione in caso di infezione da Covid 19. In particolare, il rischio maggiore si è osservato in chi consuma almeno 3 bevande con fruttosio a settimana.

Ma il fruttosio della frutta non fa male

L'azione dannosa del fruttosio è però limitata ai prodotti a cui questa sostanza è stata aggiunta artificialmente. Questo discorso non si applica a frutta, verdura e miele che invece contengono fruttosio naturalmente. Infatti, la sinergia di sostanze contenute in questi cibi fa sì che vi sia un'azione protettiva. Per esempio, tra coloro che consumano abitualmente almeno 2 porzioni di frutta al giorno in dieci anni il rischio di sviluppare la malattia polmonare ostruttiva cronica si riduce del 37% rispetto a chi consuma meno di una porzione al giorno. Tra gli ex fumatori, almeno 5 porzioni di frutta a settimana hanno abbassato del 30% il rischio di malattia polmonare ostruttiva cronica rispetto a chi assume meno di 2 frutti al giorno.

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AUTORE
Unisce la sua passione per uno stile di vita naturale e la sua formazione universitaria, è infatti laureata in fisica e ha il dottorato di ricerca in fisica, settore biofisica. Leggere articoli scientifici, documentarsi sulle ultime ricerche e testare nuovi metodi e ricette è quindi da sempre il suo lavoro, che, speriamo, di aver reso utile.
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