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Il posto più inquinato della casa? Il tuo smartphone

Scritto da Dr. Giorgia Cazzolli, Ph.D., aggiornato il 9 luglio, 2020
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Il posto più inquinato della casa? Il tuo smartphone

Se pensavi che il posto della casa più ricco di germi fosse il bagno o la maniglia delle porte, beh, ti sbagliavi di grosso. Perché il record di oggetto più inquinato della casa è tutto dello smartphone! Questo è testimoniato da diverse ricerche scientifiche, come lo studio del 2012 di un gruppo di ricercatori dell’Università dell’Arizona guidati dal dr Gerba, o il lavoro di un team di scienziati dell’Estonia [1] o ancora la ricerca più recente condotta di scienziati slovacchi [2].

Il dr. Gerba, in particolare, ha osservato che sulla superficie dello smartphone possiamo trovare un numero di batteri dieci volte superiore a quello che si trova sulla tavoletta di un WC. Infatti, mentre il WC viene pulito spesso lo smartphone no, anzi, passa di mano in mano, altre persone oltre a noi possono prenderlo ed ecco che in questo modo altri batteri migrano sul nostro telefono. Da lì, è facile che le mani si infettino e che ci si possa ammalare. Ma quali sono i germi che si trovano su uno smartphone? Questi spaziano dagli stafilococchi, soprattutto lo Stafilococco Aureus, la principale causa di infezioni a carico della pelle come foruncoli o follicoliti, al batterio Micrococcus luteus, responsabile di polmoniti in persone più deboli, o anche, in misura minore, l’Escherichia coli.

Non solo, soprattutto se si lavora in ambiente sanitario o se si è stati in ospedale, è possibile trovare sullo smartphone Acinetobacter baumannii o Pseudomonas aeruginosa, causa di infezioni quando il sistema immunitario è indebolito. E quindi, accertato che il nostro smartphone è un ricettacolo di batteri, cosa possiamo fare? Lo smartphone andrebbe disinfettato spesso. Come dimostrato, è sufficiente usare salviette umide disinfettanti, nell’articolo si faceva riferimento a salviette che si trovano in commercio a base di clorexidina, per ridurre i batteri. Questa operazione di disinfezione si è dimostrata capace di rimuovere praticamente il 100% di batteri, soprattutto del tipo Stafilococco Aureus, così anche come tutti i funghi e le muffe.

Fonti

[1] Koljalg et al, Germs, 2017
[2] Koscova et al, Int J Environ Res Public Health, 2018
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AUTORE
Unisce la sua passione per uno stile di vita naturale e la sua formazione universitaria, è infatti laureata in fisica e ha il dottorato di ricerca in fisica, settore biofisica. Leggere articoli scientifici, documentarsi sulle ultime ricerche e testare nuovi metodi e ricette è quindi da sempre il suo lavoro, che, speriamo, di aver reso utile.
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