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Il blu dei mirtilli per la pressione

Scritto da Dr. Giorgia Cazzolli, Ph.D., aggiornato il 5 marzo, 2019
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Il blu dei mirtilli per la pressione

I frutti di bosco sono un concentrato di antiossidanti, vitamine e minerali benefici per la salute. Da oggi sappiamo anche che questi frutti, in particolare i mirtilli, agiscono proteggendo il sistema cardiovascolare, come risultato da uno studio pubblicato poche settimane fa sulla rivista Journal of Gerontology Series A da parte di un team del King’s College di Londra.

Gli scienziati hanno somministrato a 40 volontari in salute, ogni giorno per un mese, una bevanda contenente 200 grammi di mirtilli valutando eventuali variazioni nella pressione sanguigna e nella dilatazione flusso mediata (FMD). Quest’ultimo fattore è una misura di quanto l’arteria si allarga all’aumento del flusso sanguigno ed è un indicatore dello stato di salute dell’endotelio, cioè il rivestimento dei vasi sanguigni, in particolare è considerato un marker per il rischio cardiovascolare. Quello che gli studiosi hanno osservato è che questa bevanda ha portato ad un abbassamento della pressione sanguigna e a un miglioramento del fattore FMD e della funzione endoteliale già dopo due ore dall’assunzione del succo e che questi benefici duravano per un mese. Per comprendere il meccanismo di azione gli studiosi hanno poi somministrato una bevanda contente solo antociani, che sono le molecole antiossidanti responsabili del colore blu dei mirtilli, un’altra bevanda contenente solo fibre, un’altra minerali e vitamine, nelle stesse quantità reperibili nella bevanda al mirtillo. Solo il drink con antociani ha mostrato gli stessi effetti protettivi sul sistema cardiovascolare del succo di mirtilli e questo ha permesso agli scienziati di concludere che sono proprio questi antiossidanti i responsabili dell’effetto benefico registrato. Un grande risultato quindi in quanto, come affermato dalla stessa dottoressa Ana Rodriguez-Mateo, a capo dell’esperimento, se si riuscisse a mantenere per tutta la vita i vasi sanguigni nelle condizioni osservate dopo aver ingerito il succo questo porterebbe a una riduzione del 20% del rischio di sviluppare malattie cardiovascolari.

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AUTORE
Unisce la sua passione per uno stile di vita naturale e la sua formazione universitaria, è infatti laureata in fisica e ha il dottorato di ricerca in fisica, settore biofisica. Leggere articoli scientifici, documentarsi sulle ultime ricerche e testare nuovi metodi e ricette è quindi da sempre il suo lavoro, che, speriamo, di aver reso utile.
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