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La chiave per capire e prevenire l'obesità

Scritto da Dr. Giorgia Cazzolli, Ph.D., aggiornato il 23 settembre, 2021
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La chiave per capire e prevenire l'obesità

Per contrastare l'obesità non è tanto importante quanto si mangia ma cosa si mangia! Questo è quanto emerge da due recentissime ricerche pubblicate pochi giorni fa, una sulla rivista The American Journal of Clinical Nutrition da un team americano [1] e l'altra sulla rivista The Journal of Physiology da un gruppo di scienziati polacchi [2].

Il problema dell'obesità

Secondo le statistiche, in quasi tutti i paesi dell'OCSE più della metà della popolazione è in sovrappeso e una persona su quattro è obesa. Il problema dei chili di troppo non è estetico, ma di salute. Infatti, l'obesità è associata ad un rischio aumentato di sviluppare diabete, malattie cardiovascolari e anche alcuni tipi di tumore. Ecco perché sempre più studi scientifici stanno cercando di comprendere i meccanismi che portano all'obesità per poterla prevenire in modo efficace. Fino ad ora la causa principale del dilagare di sovrappeso e obesità si attribuiva unicamente a un aumento eccessivo di cibo ingerito associato ad una scarsa attività fisica. In realtà, la situazione sembra diversa e apre scenari molto interessanti per una gestione del peso corporeo più efficiente. Ma vediamo di capire meglio.

Non quanto ma cosa si mangia, il problema dell'eccesso di grassi

Entrambi gli studi hanno permesso di osservare che a far scattare l'obesità non è tanto quanto si mangia ma cosa si mangia. Per esempio, una dieta ricca di grassi disturba l'orologio biologico nel cervello che gestisce la fame e la sazietà. È poi questa alterazione a causare la sovralimentazione e da qui l'obesità. Fino ad ora si riteneva che fosse solo l'ipotalamo a regolare l'appetito.

Invece, ricerche recenti hanno mostrato che anche altre aree del cervello e del corpo sono adibite alla regolazione dell'appetito, come il complesso dorsale vagale, che interviene inducendo la sazietà.

Ebbene, i ricercatori hanno osservato che, nei topi, un'alimentazione ricca di grassi è in grado di alterare proprio il complesso dorsale vagale e questo si osserva già nel breve termine, ancora in assenza di aumento di peso.

Pertanto, viene ipotizzato che, in presenza di una dieta ricca di grassi, l'anticamera per l'obesità sia proprio un'alterazione del meccanismo che normalmente interviene per tenere sotto controllo la fame.

Sempre meglio i cereali integrali

Ma il problema non è solo nell'alimentazione ricca di grassi. Infatti, un errore comune che viene fatto è sostituire una dieta ad alto contenuto di grassi con una dieta a basso contenuto di grassi ma ricca di carboidrati raffinati che vengono assorbiti velocemente.

Ebbene, i ricercatori hanno osservato che ingerire elevate quantità di carboidrati raffinati porta ad alterazioni nel rilascio di ormoni che vanno ad influenzare il metabolismo, causando accumulo di grasso e un aumento del peso e del rischio di sviluppare obesità. Infatti, un eccesso di carboidrati a rapido assorbimento causa un picco glicemico, seguito da un aumento dell'insulina e da una riduzione del glucagone. Si instaura così un meccanismo perverso. Infatti, l'eccesso di insulina fa crollare la glicemia, dando il segnale al corpo che manca energia, inducendo così il senso di fame e stimolando l'accumulo di grassi per nutrire i muscoli e i tessuti del corpo. Il glucagone è un ormone che stimola la mobilitazione dei grassi dal tessuto adiposo, che vengono così bruciati per ottener energia. Una riduzione del glucagone porta ad un aumento dell'accumulo di grassi. Ecco quindi che mentre accumuliamo peso ci sentiamo continuamente affamati.

Conclusioni

Le due ricerche hanno permesso di comprendere, ancora una volta, l'importanza di una dieta varia ed equilibrata, che favorisca il consumo di cereali non raffinati e fibre da frutta e verdura capaci di rallentare l'assorbimento degli zuccheri.

In più, è bene scegliere una dieta che non preveda un eccesso di grassi per non alterare i complessi meccanismi corporei del metabolismo e favorire un efficace controllo del peso corporeo.

Fonti

[1] Ludwig et al, AJCN, 2021
[2] Chrobok et al, J Physiol, 2021
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AUTORE
Unisce la sua passione per uno stile di vita naturale e la sua formazione universitaria, è infatti laureata in fisica e ha il dottorato di ricerca in fisica, settore biofisica. Leggere articoli scientifici, documentarsi sulle ultime ricerche e testare nuovi metodi e ricette è quindi da sempre il suo lavoro, che, speriamo, di aver reso utile.
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