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La combinazione di spezie che protegge il fegato da tossine, medicinali e metalli pesanti

Scritto da Dr. Giorgia Cazzolli, Ph.D., aggiornato il 6 luglio, 2023
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La combinazione di spezie che protegge il fegato da tossine, medicinali e metalli pesanti

Scoperta la migliore combinazione di spezie per proteggere il fegato e contrastare i danni epatici causati da diversi fattori, tra cui metalli pesanti, medicinali, alcol e aflatossine. Questa sinergia è offerta da rosmarino e curcuma che, insieme, potenziano le loro proprietà e si dimostrano validi alleati nella protezione del fegato. Questo emerge da una ricerca scientifica molto recente, pubblicata sulla rivista Molecules da un team arabo ed egiziano [1].

Le proprietà della curcuma

Il principio attivo della curcuma si chiama curcumina ed è la sostanza che rende la spezia uno dei rimedi più interessanti e studiati degli ultimi anni. La curcumina è infatti antimicrobica, antiossidante, antitumorale, antitrombotica, ipoglicemizzante, antinfiammatoria e cardioprotettiva.

Non solo, la curcumina è anche epatoprotettiva e protegge il fegato in caso di danni di diversa natura, causati, per esempio, dall'accumulo di metalli pesanti, ma anche da aflatossine, che sono micotossine prodotte da un tipo di fungo e che possono contaminare cereali, legumi e frutta a guscio, da alcol e da alcuni farmaci come il paracetamolo. Tuttavia, ancora non si è riusciti a comprendere con quali meccanismi la curcumina possa proteggere il fegato. Poi, per quanto riguarda l'assunzione di curcuma, va detto che, una volta che questa spezia viene ingerita, la curcumina, da sola, non riuscirebbe a superare la barriera dello stomaco. Ecco che l'abbinamento con un grasso, come olio evo, e la piperina del pepe può aumentare la disponibilità della curcumina del 2000%.

Le proprietà del rosmarino

Il rosmarino, nome scientifico Rosmarinus officinalis, è una pianta aromatica dal provato potere antiossidante, utile a contrastare crampi e dolori del tratto gastrointestinale, le infiammazioni, la depressione, le degenerazioni cellulari e alleviare disturbi circolatori periferici.

Non solo, il rosmarino ha mostrato di proteggere il fegato dai danni causati da sostanze chimiche, come il tetracloruro di carbonio, usato come solvente e diluente, e farmaci. Anche in questo caso, i meccanismi epatoprotettivi non sono stati compresi del tutto.

La sinergia perfetta per proteggere il fegato, lo studio

Per far luce sull'azione benefica sul fegato di curcuma e rosmarino gli scienziati hanno condotto una ricerca in laboratorio su una popolazione di topi. In particolare, gli scienziati si sono occupati di comprendere cosa accade in seguito all'ingestione di curcumina e olio di rosmarino, da soli o in combinazione, in caso di danni al fegato causati dal paracetamolo. I danni epatici sono stati evidenziati da un aumento di alcuni indicatori, come ALT, AST e ALP, che sono più alti in caso di problemi al fegato. Per prima cosa gli scienziati hanno osservato che, in seguito all'assunzione di olio di rosmarino e curcuma da soli, sono calati i valori di ALT, ASP e ALP, a dimostrazione dell'azione epatoprotettiva di queste sostanze naturali. La combinazione di olio di rosmarino e curcumina ha mostrato di indurre una riduzione maggiore di ALT, ASP e ALP, evidenziando così un'azione epatoprotettiva più potente, con un effetto sinergico superiore rispetto a quello indotto dalle sostanze prese singolarmente. Quindi, in questa prima parte dell'esperimento gli scienziati hanno dimostrato che rosmarino e curcuma proteggono il fegato e lo fanno ancora meglio se combinati tra loro. Poi, gli scienziati hanno cercato di comprendere quali sono i meccanismi che portano a migliorare la salute del fegato anche in presenza di sostanze epatotossiche. Per prima cosa, sia il rosmarino che la curcuma e ancora di più la loro combinazione hanno mostrato una valida azione antiossidante, capace di ridurre la perossidazione lipidica, che è la degradazione ad opera dei radicali liberi degli acidi grassi a livello del fegato. Infatti, un aumento di prodotti generati dalla perossidazione lipidica può causare lesioni a livello di proteine, DNA e lipidi e aumentare l'infiammazione causando un peggioramento della salute del fegato e un'eventuale progressione del danno epatico con lo sviluppo di fibrosi e perdita di funzionalità del fegato.

Non solo, sia curcumina e rosmarino che, in misura maggiore, la loro combinazione sono in grado di ridurre l'infiammazione innescata dalle sostanze epatotossiche. Infatti, gli scienziati hanno rilevato una riduzione di citochine infiammatorie, come Il-6 e IL-1β. Oltre a questo, rosmarino e curcuma hanno ridotto una proteina, chiamata Bax, in grado di indurre l'apoptosi, e cioè la morte programmata, delle cellule epatiche. La combinazione di rosmarino e curcuma ha mostrato un'azione potenziata, maggiore di quella espressa dalle sostanze prese singolarmente. Infine, è stato osservato che la combinazione di rosmarino e curcuma ha aumentato la disponibilità della curcumina, come risultato di un aumento dell'assorbimento di questa sostanza da parte dell'organismo o una riduzione della sua eliminazione dal corpo. Gli scienziati ancora non hanno compreso fino in fondo quale dei due meccanismi è chiamato in gioco.

Conclusioni

Curcuma e rosmarino si candidano a essere validi rimedi salva fegato, sia da soli che usati in combinazione! Questa ricerca, così interessante e promettente, probabilmente getterà le basi per la realizzazione di trattamenti volti a proteggere il fegato con i principi attivi di queste spezie. Intanto, noi possiamo sicuramente sfruttare i risultati fin qui appresi e arricchire i nostri piatti con condimenti a base di curcuma, olio evo e pepe nero e perché no, un po' di rosmarino tritato, capaci di lavorate in sinergia per garantire sapore, aiutare a usare meno sale e contrastare i radicali liberi, le infiammazioni e, come abbiamo capito oggi, i danni al fegato.

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AUTORE
Unisce la sua passione per uno stile di vita naturale e la sua formazione universitaria, è infatti laureata in fisica e ha il dottorato di ricerca in fisica, settore biofisica. Leggere articoli scientifici, documentarsi sulle ultime ricerche e testare nuovi metodi e ricette è quindi da sempre il suo lavoro, che, speriamo, di aver reso utile.
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