La migliore arma contro invecchiamento e infiammazioni? Mangiare!

Mangiare per non invecchiare, tenendo alla larga le infiammazioni. Questo è possibile grazie ad alcuni alimenti benefici, come probiotici e prebiotici, che, supportando il microbiota intestinale, aiutano a contrastare l'inflammaging, che è l'infiammazione che subentra man mano che passano gli anni e che apre la strada a degenerazioni cellulari, neurodegenerazioni, malattie cardiovascolari e diabete. Oggi parliamo dei risultati esposti in una recentissima review pubblicata sulla rivista Nutrients da un team giapponese [1], che ha focalizzato la sua attenzione sul legame tra probiotici, prebiotici e inflammaging.
Cosa accade al nostro corpo man mano che gli anni passano
Man mano che invecchiamo il nostro corpo va incontro a cambiamenti, alcuni equilibri vengono alterati e aumenta il rischio di ammalarsi. In particolare, due fenomeni risultano predominanti, e cioè un livello di infiammazione sempre costante, chiamato inflammaging, che è un'infiammazione fisiologica derivante dall'invecchiamento, aging in inglese, e alterazioni a livello della composizione del microbiota intestinale. Il microbiota è l'insieme di batteri che popolano il nostro intestino dalla cui salute dipende la salute dell'intero organismo, come il funzionamento del sistema immunitario, il peso corporeo, la salute di cervello e cuore e, appunto, il livello di infiammazione.
Il legame tra microbiota e infiammazione
Studi hanno potuto dimostrare che è possibile ridurre l'infiammazione mantenendo in salute il microbiota intestinale durante l'invecchiamento. I probiotici sono organismi vivi, assunti oralmente attraverso alimenti o integratori, capaci di portare equilibrio nel microbiota, aumentando la presenza dei batteri buoni. I prebiotici sono sostanze introdotte con l'alimentazione che nutrono i batteri buoni, contribuendo a mantenere così la salute del microbiota intestinale. L'assunzione di probiotici e prebiotici, quindi, è considerata benefica per la salute dei batteri che popolano il nostro intestino. Tuttavia, ancora non è ben chiaro se la loro assunzione possa aiutare a ridurre il fenomeno dell'inflammaging. Proprio per far luce su questo aspetto, i ricercatori giapponesi hanno pubblicato la review di cui parliamo oggi.
Probiotici e prebiotici benefici contro l'inflammaging
Quello che è emerso, facendo un grande lavoro di ricerca e confronto di studi precedenti, è che in effetti l'assunzione di probiotici, quali i batteri appartenenti ai ceppi Bifidobacterium spp. e Akkermansia munichipilla, possa contribuire alla riduzione dell'inflammaging, con una minor presenza di sostanze pro infiammatorie circolanti. Anche i prebiotici, sotto forma di amidi e proteine resistenti, hanno mostrato una chiara azione antinfiammatoria. In particolare, questo effetto è testimoniato da una maggiore produzione di butirrato, una sostanza capace di stimolare il buon funzionamento intestinale e di contrastare l'infiammazione, e da un miglioramento nell'equilibrio del microbiota intestinale.
Dove trovare probiotici e prebiotici
Pertanto, una dieta sana e varia che includa probiotici e prebiotici è utile a contrastare il fenomeno dell'inflammaging, con benefici per cuore, cervello e sistema immunitario. Ma come assumere queste sostanze? I probiotici vengono assunti sotto forma di integratori o con particolari alimenti, come yogurt o bevande, addizionati con probiotici. Quest'ultimo caso va riportato chiaramente in etichetta, infatti, non tutti gli yogurt contengono probiotici, dal momento che i fermenti vivi usati per la sua produzione non superano lo stomaco.
Per quanto riguarda i prebiotici, lo studio ha analizzato l'azione di due tipi di prebiotici, in particolare le proteine resistenti e gli amidi resistenti. Le proteine resistenti sono contenute nella soia, nel grano saraceno, nel riso e nelle patate. Gli amidi resistenti si trovano nelle patate, nei legumi, nel riso, soprattutto quando, una volta cotto, viene lasciato raffreddare, nella banana, nelle noci cashew e nell'avena.