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La vitamina da non farsi mancare per proteggere il fegato, prevenire e invertire la steatosi epatica e le infiammazioni

Scritto da Dr. Giorgia Cazzolli, Ph.D., aggiornato il 10 ottobre, 2023
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La vitamina da non farsi mancare per proteggere il fegato, prevenire e invertire la steatosi epatica e le infiammazioni

Una recentissima ricerca scientifica ha osservato che alcune carenze nutrizionali possono aumentare il rischio di sviluppare fegato grasso. Al contrario, una dieta sana, bilanciata e che possa apportare vitamina B3, o niacina, ha mostrato di prevenire, contrastare e persino invertire la condizione di fegato grasso e le infiammazioni epatiche. Vediamo quindi di approfondire i risultati di questo studio pubblicato sulla rivista Nutrients da scienziati cinesi [1].

Fegato grasso, cos'è e rischi

Il fegato grasso non alcolico è una condizione per cui nel fegato si accumulano quantità eccessive di grassi. Si stima che il fegato grasso, o steatosi epatica, possa interessare fino al 40% della popolazione, con dati in continua crescita. Come detto in diversi articoli, il fegato grasso non è una malattia e difficilmente può dare segni di sé. Tuttavia, è possibile, sul lungo periodo, se non opportunamente trattato e in presenza di altre condizioni come bere un eccesso di alcolici, avere una diagnosi di diabete, obesità e sindrome metabolica, che si sviluppi anche infiammazione epatica e che il fegato grasso possa evolvere in altre forme quali steatoepatite, fibrosi e, raramente, anche cirrosi e degenerazioni cellulari. Da qui l'importanza di trattare per tempo il fegato grasso oltre che, in caso di fegato in salute senza steatosi, proteggerlo e metterlo nelle migliori condizioni per lavorare, senza stress. È essenziale, per proteggere il fegato e contrastare la steatosi epatica, seguire uno stile di vita sano, con una moderata attività fisica e una dieta bilanciata. Tra i diversi nutrienti, un ruolo sembra essere giocato dalla vitamina B3 o niacina, come alcuni studi precedenti hanno suggerito, dal momento che questa vitamina stimola il metabolismo delle cellule. La ricerca di cui parliamo oggi fa luce su questo aspetto.

La niacina o vitamina B3 per la salute del fegato

Lo studio è molto vasto e ha preso in considerazione i dati riguardanti le abitudini alimentari e la salute di 12 355 volontari, tutti adulti sopra i 20 anni. I volontari sono stati chiamati a compilare un questionario riguardante la loro alimentazione quotidiana, in modo da permettere agli scienziati di valutare la quantità di vitamina B3 o niacina assunta con l'alimentazione. Poi, i volontari sono stati sottoposti a visite mediche per valutare la presenza di fegato grasso. Quello che è emerso è che quantità maggiori di vitamina B3 assunte con l'alimentazione sono associate a una probabilità più bassa di sviluppare fegato grasso. Al contrario, assumere una quantità di niacina sotto i limiti raccomandati può causare, soprattutto nelle donne, un aumento del rischio di sviluppare fegato grasso che può anche essere del 90%.

Non solo, come sottolineato dagli stessi autori dello studio e sulla base di risultati precedenti, la niacina è anche in grado di invertire il processo di accumulo di grassi nel fegato e l'infiammazione, prevenendo in questo modo anche la fibrosi. Infine, in una persona senza ipertensione la niacina ha mostrato un'azione più potente nel contrastare il fegato grasso.

Conclusioni, fonti alimentari di vitamina B3 e avvertenze

Lo studio di cui abbiamo parlato oggi aggiunge un nuovo tassello alla nostra conoscenza del fegato e delle condizioni o malattie che possono colpirlo, come il fegato grasso o l'infiammazione epatica. Da oggi sappiamo che non è solo importante assicurarsi una vita attiva, una dieta sana senza un eccesso di alcolici, contrastare diabete, obesità e ipercolesterolemia, ma anche assumere la vitamina B3 o niacina seguendo le linee guida. Questa vitamina è contenuta nella crusca, nel lievito, nelle uova, nelle arachidi, nei cereali integrali, nei legumi, oltre che nel pesce, soprattutto tonno e salmone, pollame e carne rossa. La quantità giornaliera raccomandata è di 16 mg per gli uomini e 14 mg per le donne. In genere, una dieta varia assicura queste quantità. In caso di carenza, che può colpire gli anziani, chi fa lavori faticosi e chi pratica sport ad alto livello, può essere utile integrarla. Tuttavia, la carenza deve essere valutata e diagnosticata dal medico perché altrimenti il rischio è di incorrere in un sovradosaggio, che non porta benefici aggiuntivi al fegato ma che può causare effetti indesiderati come mal di testa, nausea, dolori addominali, prurito e diarrea.

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AUTORE
Unisce la sua passione per uno stile di vita naturale e la sua formazione universitaria, è infatti laureata in fisica e ha il dottorato di ricerca in fisica, settore biofisica. Leggere articoli scientifici, documentarsi sulle ultime ricerche e testare nuovi metodi e ricette è quindi da sempre il suo lavoro, che, speriamo, di aver reso utile.
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