Natural Remedies Logo Rimedi Naturali

L’anguria combatte gli effetti di una dieta troppo ricca di grassi

Scritto da Dr. Giorgia Cazzolli, Ph.D., aggiornato il 29 giugno, 2020
Share on Facebook Share on X Share on Whatsapp Share on Pinterest Email
L’anguria combatte gli effetti di una dieta troppo ricca di grassi

L’estate inizia a farsi sentire e con il caldo c’è voglia di cibi leggeri e freschi, come l’anguria. L’anguria però non è solo una merenda rinfrescante, ma una scelta davvero salutare, proprio come dimostra una ricerca molto recente pubblicata sulla rivista The Journal of Nutrition da parte di un team della Oregon State University, USA [1].

I ricercatori sono partiti dalla considerazione che l’anguria ha un effetto benefico nella regolazione della pressione sanguigna, questo è stato dimostrato da studi precedenti. Il loro scopo era quindi comprendere se l’anguria potesse riequilibrare alcuni scompensi metabolici legati ad una dieta di tipo occidentale ricca di grassi. Per fare questo sono stati analizzati i livelli di glicemia, i markers infiammatori e gli indicatori sullo stato di salute del fegato di topolini divisi in due gruppi. Al primo gruppo era stata somministrata una dieta a basso contenuto di grassi mentre al secondo gruppo una dieta ad alto contenuto di grassi, simile alla nostra dieta di tipo Occidentale.

Per quanto riguarda il secondo gruppo, questo era stato ulteriormente diviso tra chi aveva ricevuto in aggiunta polpa di anguria e chi invece non aveva ricevuto questo supplemento. Dopo dieci settimane è emerso che i topolini che avevano seguito una dieta a basso contenuto di grassi presentavano un peso corporeo inferiore rispetto a chi aveva seguito una dieta ad alto contento di grassi, situazione, questa, assolutamente prevedibile. Ma quello che gli scienziati hanno anche osservato è che il gruppo che aveva seguito una dieta ad alto contenuto di grassi e che aveva anche ricevuto la polpa di anguria presentava un miglioramento della glicemia a digiuno e dei livelli di insulina circolanti nel sangue.

Non solo, anche i valori collegati al lavoro del fegato erano rientrati nella norma arrivando ad essere paragonabili a quelli dei topi che avevano seguito un’alimentazione a basso contenuto di grassi.

Fonti

[1] Becraft et al, J Nutr, Mar 2020
Share on Facebook Share on X Share on Whatsapp Share on Pinterest Email
AUTORE
Unisce la sua passione per uno stile di vita naturale e la sua formazione universitaria, è infatti laureata in fisica e ha il dottorato di ricerca in fisica, settore biofisica. Leggere articoli scientifici, documentarsi sulle ultime ricerche e testare nuovi metodi e ricette è quindi da sempre il suo lavoro, che, speriamo, di aver reso utile.
Close
Get it on Google Play Get it on iTunes