Le noci proteggono il cervello dalle neurodegenerazioni
Le noci apportano i preziosi acidi grassi omega 3 che risultano protettivi per il cervello. Vediamo i benefici delle noci e quali altri alimenti possiamo includere nella nostra alimentazione per tenere alla larga le neurodegenerazioni

Cibo per il corpo ma anche per il cervello. Stiamo parlando delle noci e dell'olio di noce, due alimenti che si sono dimostrati particolarmente neuroprotettivi.
Oggi approfondiremo proprio questo argomento e come l'assunzione di noci e dell'olio di noce può aiutare a contrastare le neurodegenerazioni, come il Parkinson.
1 Le noci sono benefiche per il cervello
Poche settimane fa è stata pubblicata una ricerca molto interessante sull'azione neuroprotettiva delle noci. Lo studio, tutto italiano, è consultabile anche online sulla rivista specializzata Molecules [1].
Lo studio si è svolto in laboratorio sui moscerini della frutta, spesso usati come modello nelle ricerche data la somiglianza genetica con l'uomo. Questi moscerini sono stati manipolati in modo da presentare una condizione simile a una delle più comuni neurodegenerazioni umane, il Parkinson.
A una parte dei moscerini è stato somministrato olio di noce per una settimana. Ebbene, l'assunzione di olio di noce ha permesso di:
- Migliorare il movimento, alterato dalla condizione simile al Parkinson che causa lentezza nei movimenti e rigidità
- Assicurare una maggiore longevità
- Aumentare la dopamina nel cervello. Va ricordato che il Parkinson causa invece un calo della dopamina cerebrale
L'azione benefica dell'olio di noce si deve al suo apporto in acidi grassi polinsaturi. In particolare, gli acidi grassi della noce si trovano in una composizione particolarmente favorevole alla salute, con un apporto elevato di acidi grassi omega 3, tra cui spicca l'acido alfa linolenico, e più limitato di acidi grassi omega 6, come l'acido linoleico.
2 Il problema degli acidi grassi omega 6 e omega 3
Sia gli acidi grassi omega 3 che gli acidi grassi omega 6 sono necessari al corpo. Anzi, basti pensare che si ritiene, in base a evidenze scientifiche, che l'assunzione di acidi grassi polinsaturi, tra cui compaiono sia gli omega 3 che gli omega 6, possa proteggere il cervello dalle neurodegenerazioni.
Certo, l'alimentazione da sola non cura il Parkinson e l'Alzheimer, ma, come indicato dagli autori dello studio di cui parliamo oggi, può alleviare dei sintomi e rallentare il decadimento cognitivo.
In base alle linee guida dovremmo assumere questi acidi grassi secondo un rapporto omega 6/omega 3 compreso tra 1/1, cioè stessa quantità di omega 6 e omega 3, e 4/1, cioè 4 volte omega 6 rispetto agli omega 3.
Tuttavia, il problema è che nell'alimentazione di tipo occidentale questo rapporto tende verso valori molti diversi, persino 10/1, con un aumento eccessivo degli acidi grassi omega 6 rispetto agli omega 3. Questo a causa di alimenti raffinati e fast food che apportano acido arachidonico, un omega 6.
Questo squilibrio causa alterazioni a livello della struttura e funzionalità cerebrale. Invece, assumere più omega 3 può influenzare positivamente la trasmissione neuronale e la salute del cervello.
3 Altri alimenti benefici
Come abbiamo visto, non è difficile assumere gli acidi grassi omega 6, così tanto che il rischio è proprio l'opposto, e cioè di averne una quantità eccessiva in corpo.
Da qui la necessità di aumentare l'assunzione di acidi grassi omega 3, per ristabilire il giusto rapporto tra acidi grassi e garantirci protezione per il cervello.
Ma come aumentare l'assunzione di acidi grassi omega 3?
Lo possiamo fare tramite integratori o alimenti.
Gli integratori sono le perle di olio di pesce e di krill che si trovano facilmente in commercio. In questo caso è sempre meglio rivolgersi prima al medico per verificare che non vi siano interazioni con farmaci in uso e che la quantità assunta non sia eccessiva.
Altri alimenti che possiamo includere nella nostra alimentazione e che sono ricchi di acidi grassi omega 3 sono:
- Le noci e l'olio di noce appunto, come emerso dallo studio di oggi
- Olio di semi di lampone nero
- Semi di chia e olio di semi di chia
- Semi di lino e olio di semi di lino
- Olio di semi di cranberry
- Alcuni pesci come aringhe, salmone, sardine
4 Cosa abbiamo imparato
L'olio di noci e le noci sono alimenti neuroprotettivi, utili a preservare la salute del cervello e a contrastare le neurodegenerazioni, come il Parkinson. Allo stato attuale questo è vero sugli animali ma possiamo ipotizzare a ragione che possa estendersi anche agli esseri umani e che questo effetto benefico non si limiti al Parkinson ma includa anche altre neurodegenerazioni come l'Alzheimer.
In attesa che la scienza faccia chiarezza possiamo certamente includere nella nostra alimentazione bilanciata cibi come le noci e l'olio di noci, semi di chia o semi di lino.
In più, le noci e l'olio di noce si caratterizzano anche per altre proprietà salutari. Contrastano infatti le infiammazioni, sono antitumorali, regolano il sistema immunitario e sono cardioprotettivi, dal momento che aiutano a tenere sotto controllo il colesterolo cattivo LDL e i trigliceridi.