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Licopodio o erba strega

Scritto da Dr. Giorgia Cazzolli, Ph.D., aggiornato il 3 maggio, 2017
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Licopodio o erba strega

Proprietà diuretiche, depurative e lassative, di aiuto contro i reumatismi, gotta, calcoli, renella, coliche renali ma anche problemi che interessano il tratto genito urinario, protegge il fegato e aiuta in caso di affezioni della ghiandola come l’epatite o la cirrosi, per uso esterno di aiuto per trattare parti colpite da crampi, piaghe, irritazioni e dermatiti da sfregamento

Il licopodio, nome scientifico Lycopodium clavatum, è una pianta sempreverde appartenente alla famiglia delle Lycopodyaceae, la si può trovare nei boschi e nelle zone montane. Questo rimedio, adoperato in tisana, ha proprietà diuretiche e lassative, risultando utile in caso di gotta, reumatismi, ma anche stitichezza ed emorroidi, affezioni delle vie genito urinarie, coliche renali e renella. La tisana di licopodio depura dalle tossine, ma protegge anche il fegato e può essere utilizzata in caso di epatite o altre affezioni che interessano questa ghiandola. Come riporta la nota erborista Maria Treben, per uso esterno un cuscinetto di licopodio essiccato può essere applicato, di notte, sulla zona colpita da crampi, come polpacci, collo, schiena mentre, come riportato sempre dalla famosa erborista, cospargere la polvere di licopodio su piaghe, dermatiti, irritazioni della pelle da sfregamento dà sollievo immediato e aiuta a cicatrizzare in breve tempo.

Tisana

Il licopodio non deve bollire, quindi prepara una tisana rovesciando su un cucchiaino di licopodio poco più di una tazza di acqua bollente, lascia riposare brevemente, poi filtra e bevi una tazza al giorno prima di colazione, in caso di problemi al fegato puoi bere due tazze. Non esagerare con la quantità ed evita di bere la tisana per periodi prolungati in quanto la pianta contiene alcaloidi dall’azione irritante e un uso eccessivo può provocare coliche intestinali.

Cuscinetti

come indica l’erborista Maria Treben, il licopodio, una volta essiccato, va messo in un cuscino e applicato sulla parte da trattare. In base alla dimensione della zona da trattare si usano dai 100 grammi di pianta in su.

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AUTORE
Unisce la sua passione per uno stile di vita naturale e la sua formazione universitaria, è infatti laureata in fisica e ha il dottorato di ricerca in fisica, settore biofisica. Leggere articoli scientifici, documentarsi sulle ultime ricerche e testare nuovi metodi e ricette è quindi da sempre il suo lavoro, che, speriamo, di aver reso utile.
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