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Lo zenzero protegge il cervello e riduce il rischio di neurodegenerazioni

Scritto da Dr. Giorgia Cazzolli, Ph.D., aggiornato il 21 marzo, 2024

Lo zenzero contrasta la nausea, i disturbi digestivi, il mal di testa e la depressione. Non solo, da oggi sappiamo che lo zenzero aiuta anche a proteggere il cervello contribuendo a ridurre il rischio di demenze e Alzheimer. Vediamo di approfondire quanto affermato e di capire come possiamo assumere lo zenzero

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Lo zenzero protegge il cervello e riduce il rischio di neurodegenerazioni

Lo zenzero è profumato, antinfiammatorio, aiuta a contrastare nausea e mal di testa e da oggi sappiamo anche che è neuroprotettivo, utile a ridurre il rischio di sviluppare malattie neurodegenerative come l'Alzheimer. Questo emerge da uno studio molto interessante pubblicato sulla rivista Foods da un team cinese [1].

Zenzero, benefici e proprietà

Lo zenzero è un ingrediente molto amato in cucina ma è molto conosciuto e apprezzato anche come rimedio naturale, sgranocchiato fresco, candito o bevuto sotto forma di tisana, utile a trattare diversi disturbi. Per esempio, lo zenzero è un valido aiuto in caso di nausea, ma anche disturbi digestivi, indigestione, gastrite, gonfiore addominale, ulcere gastriche, mal di testa, artrite, reumatismi e persino depressione. Negli ultimi anni gli scienziati stanno investigando i benefici dello zenzero anche sul cervello. In particolare, studi hanno osservato la capacità dello zenzero di ridurre il rischio di Alzheimer e demenza, oltre che aiutare a migliorare la memoria nelle persone più anziane [2][3]. Tuttavia, non è stato possibile, almeno fino ad ora, comprendere i meccanismi di azione dello zenzero. Ed è qui che entra in gioco la ricerca di cui parliamo oggi.

Come lo zenzero protegge il cervello

La ricerca ha analizzato l'azione dello zenzero studiando, attraverso simulazioni al computer ed esperimenti in laboratorio, un suo principio attivo, considerato il principale protettore del cervello, il 6 gingerolo.

Ebbene, gli scienziati hanno compreso che 6 gingerolo agisce in modi molteplici a protezione del cervello. In primo luogo, 6 gingerolo dello zenzero aumenta la vitalità delle cellule del cervello, anche in presenza degli aggregati tossici di proteine beta amiloidi, che sono la caratteristica dell'Alzheimer e risultano capaci di indurre la morte dei neuroni.

Non solo, in base alle simulazioni, è emerso che 6 gingerolo ha una grande affinità con un enzima, l'acetilcolinesterasi. Questo significa che può inibirlo, riducendo così la sua azione di degradazione dell'acetilcolina, un neurotrasmettitore che favorisce la comunicazione tra neuroni. Va sottolineato, per comprendere meglio quanto appena riportato, che l'inibizione dell'acetilcolinesterasi è prodotta anche dai farmaci usati al giorno d'oggi contro l'Alzheimer. In aggiunta, 6 gingerolo inibisce anche un altro enzima, caspasi 3, che ha un ruolo chiave nell'indurre l'apoptosi, e cioè la morte programmata, dei neuroni. Oltre a questo, 6 gingerolo si lega anche all'enzima Metalloproteasi della matrice 2, regolandolo. Va sottolineato che questa azione è neuroprotettiva in quanto un'alterazione nella regolazione dell'enzima, che è sia benefico che dannoso per il cervello e pertanto deve essere sintetizzato nella giusta quantità, può aprire le porte proprio all'Alzheimer.

Zenzero, come assumerlo e conclusioni

Lo studio ha dimostrato che uno dei principi attivi dello zenzero, 6 gingerolo, protegge il cervello e riduce il rischio di Alzheimer. Questi risultati confermano studi precedenti e offrono una spiegazione approfondita dell'azione neuroprotettiva dello zenzero. Da oggi quindi abbiamo un ottimo motivo in più per includere nella nostra alimentazione lo zenzero! Lo zenzero può essere sgranocchiato fresco, grattugiato e aggiunto a insalate, smoothie, macedonie, verdure e pesce, ma può anche essere usato per preparare infusi, dal momento che 6 gingerolo è una sostanza solubile in acqua. Taglia un centimetro di zenzero a rondelle e aggiungilo a una tazza di acqua bollente. Lascia in infusione per 15 minuti, quindi filtra e bevi.

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AUTORE
Unisce la sua passione per uno stile di vita naturale e la sua formazione universitaria, è infatti laureata in fisica e ha il dottorato di ricerca in fisica, settore biofisica. Leggere articoli scientifici, documentarsi sulle ultime ricerche e testare nuovi metodi e ricette è quindi da sempre il suo lavoro, che, speriamo, di aver reso utile.
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