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Meno sale per un cervello sano

Scritto da Dr. Giorgia Cazzolli, Ph.D., aggiornato il 28 ottobre, 2019
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Meno sale per un cervello sano

Sempre più ricerche scientifiche stanno mettendo in luce come le abitudini alimentari e lo stile di vita giochino un ruolo importante sulla salute del corpo e della mente. Questa è anche una bella notizia perché vuol dire che, da parte nostra, ci sono molti strumenti che possiamo utilizzare per garantirci una vita lunga e sana. Proprio a dimostrare quanto la dieta possa influire sul funzionamento del cervello è stato pubblicato pochi giorni fa uno studio sulla prestigiosa rivista Nature da parte di un team della Weill Cornell Medicine, New York [1]. Lo studio ha osservato che un basso apporto di sale proveniente dalla dieta può contribuire a mantenere in salute i vasi sanguigni e a ridurre il rischio di demenza.

Gli scienziati hanno osservato, infatti, che una dieta caratterizzata da un alto apporto di sale ha un impatto sulle cellule dell’intestino inducendole a rilasciare una molecola, l’interleuchina 17 o IL-17 che è pro infiammatoria. IL-17 entra così in circolo e inibisce la produzione di ossido nitrico da parte dei vasi sanguigni. L’ossido nitrico regola la circolazione sanguigna dal momento che agisce rilassando e allargando i vasi. Al contrario, una sua diminuzione, come avviene in una dieta troppo ricca di sale, fa restringere i vasi sanguigni. In questo modo arriva anche meno sangue al cervello. Ma gli scienziati hanno osservato che il meccanismo è ancora più complesso e non si conclude solo con una diminuzione del flusso sanguigno. Infatti, un calo di ossido nitrico va ad alterare la stabilità delle proteine tau che formano vere e proprie strade per portare i nutrienti ai neuroni. In seguito ad un calo di ossido nitrico le proteine tau cessano di svolgere la loro funzione e si accumulano nel cervello causando problemi cognitivi e aprendo la strada alla demenza. L’accumulo di proteine tau nel cervello è implicato anche nello sviluppo della malattia di Alzheimer.

Ulteriori studi dovranno seguire, questo lavoro è infatti solo all’inizio, ma, nonostante questo, gli autori della ricerca danno un consiglio. Come risulta dall’esperimento, regolare il sale nella propria dieta è una scelta assolutamente salutare. E il sale non è solo quello contenuto nella saliera e che si aggiunge a fine cottura, molta, e forse più, attenzione va prestata ai cibi lavorati o a quelli che si acquistano già pronti.

Fonti

[1] Faraco et al, Oct 2019
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AUTORE
Unisce la sua passione per uno stile di vita naturale e la sua formazione universitaria, è infatti laureata in fisica e ha il dottorato di ricerca in fisica, settore biofisica. Leggere articoli scientifici, documentarsi sulle ultime ricerche e testare nuovi metodi e ricette è quindi da sempre il suo lavoro, che, speriamo, di aver reso utile.
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