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Palma di bambù, la pianta antinquinamento, fonte di salute e di un tocco di fascino per ogni ambiente

Scritto da Dr. Giorgia Cazzolli, Ph.D., aggiornato il 8 agosto, 2021
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Palma di bambù, la pianta antinquinamento, fonte di salute e di un tocco di fascino per ogni ambiente

Rimuove benzene, tricloroteline e, soprattutto, formaldeide.

Noi siamo quello che mangiamo, ma anche quello che respiriamo. Recenti studi scientifici hanno infatti osservato che migliorare la qualità dell'aria nei posti dove trascorriamo molto tempo, come case e uffici, rimuovendo gli inquinanti ambientali, ha benefici non solo sul sistema respiratorio ma anche sulla salute del cervello, riducendo il rischio, sul lungo periodo, di sviluppare malattie neurodegenerative. Ma perché le nostre case possono presentare aria inquinata? Certamente perché l'inquinamento può venire dall'ambiente esterno, quindi dal traffico e dai fumi industriali, ma anche dall'interno. Infatti, molte sostanze tossiche vengono rilasciate dagli stessi mobili, soprattutto se nuovi, moquette, materiali isolanti, fonti di riscaldamento o colle, ma anche da abitudini malsane come fumare. Per migliorare l'aria in un ambiente interno abbiamo diverse possibilità. Arieggiare spesso se l'aria esterna non è particolarmente inquinata, o, in caso, evitando le ore di maggior traffico, verificare il buon funzionamento di caldaie e stufe, evitare di fumare, ma un aiuto può anche venire dalle piante. Eh sì, circondarsi di alcune specie di piante può contribuire a rimuovere dagli ambienti diversi inquinanti. Questo è il risultato di una ricerca commissionata negli anni 80 dalla NASA, l'ente spaziale americano. Lo scopo della NASA era capire se le piante potevano migliorare il microclima nelle stazioni spaziali. La ricerca trovò poco più di 50 piante capaci di rimuovere l'inquinamento e noi possiamo sfruttare questa conoscenza per migliorare l'aria in ambienti un po' più vicini a noi, come in casa o in ufficio. Tra le piante studiate dalla NASA si trova la palma da bambù, o Chamaedorea seifritzii , oggi parliamo proprio di questa pianta anti inquinamento.

Chamaedorea seifritzii, o palma da bambù, e la sua azione antinquinamento

Chamaedorea seifritzii, chiamata anche palma da bambù, ha saputo rimuovere dagli ambienti tutte le sostanze tossiche per cui è stata testata, e cioè tricloroetilene, benzene e formaldeide.

Non solo, in base al report della NASA, la palma da bambù è stata la più efficace a rimuovere la formaldeide [1]. La formaldeide è una sostanza che si trova facilmente nell'ambiente in quanto emessa dai fumi industriali ma anche dal gas di scarico delle macchine.

Non solo, all'interno di case e uffici la formaldeide può essere rilasciata da materiali da costruzione come compensati, truciolati o pannelli fonoassorbenti, o può essere contenuta in colle e vernici. La formaldeide può essere contenuta anche in stoffe o tendaggi sottoposti a processi di lavorazione per renderli più resistenti. Una breve esposizione acuta alla formaldeide può causare irritazioni a occhi e gola e problemi respiratori.

Invece, un'esposizione costante a questa sostanza può, sul lungo termine, causare degenerazioni cellulari [2].

Coltivazione della palma da bambù in casa

La palma da bambù è una bella piantina ornamentale con steli lunghi e nodosi simili, appunto, al bambù, come suggerisce il nome. Dai rami della pianta si allungano poi le foglie, affusolate e di un colore verde scuro e brillante. La palma da bambù è una pianta resistente a insetti e parassiti e porta una nota esotica negli ambienti dove viene collocata. Puoi coltivare la palma da bambù in casa, tenendola in un vaso e avendo cura che il terriccio sia drenante, per evitare ristagni. La pianta ama la luce ma, se possibile, evita quella diretta del sole. Annaffia per mantenere il terreno umido.

Fonti

[1] Wolverton, Interior Landscape Plants for indoor air pollution abatement, 1989
[2] Kaden et al, WHO guidelines for indoor air quality, 2010
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AUTORE
Unisce la sua passione per uno stile di vita naturale e la sua formazione universitaria, è infatti laureata in fisica e ha il dottorato di ricerca in fisica, settore biofisica. Leggere articoli scientifici, documentarsi sulle ultime ricerche e testare nuovi metodi e ricette è quindi da sempre il suo lavoro, che, speriamo, di aver reso utile.
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