Perché camminare a passo svelto fa bene alla salute

Una camminata a passo svelto è davvero il segreto di lunga vita, questo lo abbiamo letto spesso. Ma perché è così? Sembra che questo tipo di attività fisica sia in grado di tenere lontani l'invecchiamento, le malattie degenerative, il grasso addominale, l'artrosi e l'osteoporosi… non male davvero! Tutto questo emerge da un'interessantissima ricerca scientifica, tutta italiana, pubblicata pochi giorni fa sulla rivista International Journal of Molecular Science grazie al lavoro di un team dell'Università di Verona [1].
Perché camminare a passo svelto fa bene alla salute
Lo studio si è svolto in laboratorio su esemplari di zebrafish, che vengono presi come modello umano data la somiglianza genetica, e su esseri umani. Lo scopo era analizzare il ruolo di una molecola, chiamata miR-146b, sullo stato di salute e sui processi di invecchiamento. Studi precedenti avevano già avuto modo di mostrare che un aumento di questa molecola nel sangue è connesso alla progressione di diversi tipi di tumore, come colon e tiroide.
Non solo, miR-146b è anche associata a patologie renali e cardiovascolari. Lo studio di cui parliamo oggi ha mostrato che questa molecola è anche un valido marcatore dell'età biologica, dal momento che tende ad aumentare con l'età, rendendo anche più probabile un accumulo di grasso viscerale, di artrosi e di osteoporosi.
Pertanto, d'ora in avanti, nelle ricerche dedicate all'invecchiamento e ai metodi per prevenirlo, sarà possibile usare questo valido indicatore. Ma non è finita qui, la ricerca italiana ha fatto ulteriori passi avanti e ha permesso di comprendere un modo per contrastare l'invecchiamento, e cioè una camminata a passo veloce. Infatti, tre sessioni a settimana, per 4 settimane, di 30 minuti di camminata a passo svelto hanno permesso, nelle volontarie, età media 53 anni, di ridurre i livelli di molecola miR-146b, contrastando così di fatto malattie e processi di invecchiamento.
Non solo, dopo questo mese di sessioni di allenamento, è stato possibile osservare che venivano ridotte sia la formazione di tessuto adiposo che la degenerazione delle cartilagini, con un aumento della cartilagine e un miglioramento della mobilità articolare.
Conclusioni
La ricerca è molto interessante per la sua doppia valenza. Per il mondo scientifico propone, infatti, un modo per misurare l'invecchiamento, attraverso i livelli di miR-146b, e per noi offre uno strumento che permette di contrastare invecchiamento, malattie, artrosi, osteoporosi e obesità addominale in modo chiaro e alla portata di tutti: una camminata a passo svelto! Questo è solo l'inizio, altra ricerca seguirà per cercare altre strategie per contrastare l'invecchiamento, cosa che, ora, potrà anche essere misurata in modo semplice e oggettivo.