Perché mangiare semi fa bene

I semi, come i semi di zucca, di lino o di girasole, sono uno degli alimenti più salutari, ideali come merenda o a colazione, per arricchire insalate o bruschette. I semi proteggono il cuore e il sistema riproduttivo femminile, come due recenti ricerche testimoniano. Oggi parliamo proprio di questo interessantissimo argomento.
I semi della salute
Una ricerca recente, pubblicata sulla rivista Advances in Nutrition da un team norvegese [1], ha confrontato e analizzato i risultati di studi precedenti sugli effetti dei semi sulla salute. Ecco cosa è emerso. L'assunzione di semi, quali girasole, zucca, chia, canapa, papavero, quinoa e lino, protegge il cuore grazie a un'azione molteplice. Questi semi, infatti, migliorano la sensibilità all'insulina e aiutano a tenere sotto controllo la glicemia, i trigliceridi e il colesterolo cattivo LDL. I semi di lino riducono l'infiammazione e il rischio cardiovascolare, i semi di sesamo sono potenti antiossidanti, utili a contrastare i danni dei radicali liberi, mentre i semi di quinoa contribuiscono a prevenire e contrastare le malattie cardiovascolari, riducendo in modo significativo il peso corporeo in caso di sovrappeso, la circonferenza vita, i trigliceridi, i livelli di insulina, il colesterolo totale e il colesterolo LDL. I semi di chia riducono la glicemia postprandiale e la pressione sanguigna diastolica.
La sinergia di semi contro l'ovaio policistico
I semi possono essere di aiuto alle donne in caso di ovaio policistico. Questo emerge da un'interessante ricerca pubblicata sulla rivista Food Science and Nutrition [2]. Gli scienziati hanno osservato che l'assunzione di 30 grammi di semi, dati da una miscela in parti uguali di semi di lino e di zucca, per 14 giorni dopo le mestruazioni e di 30 grammi di semi, dati da una miscela in parti uguali di semi di girasole e di sesamo, nei successivi 14 giorni ha permesso di migliorare il quadro ormonale. In particolare, i semi hanno permesso di contrastare le alterazioni ormonali e l'aumento di peso e di ridurre il numero di cisti ovariche, condizioni tipiche dall'ovaio policistico. Quanto osservato si riconduce alla presenza, nei semi, di preziosi nutrienti. Per esempio, gli omega 3 dei semi di zucca aiutano a tenere sotto controllo i picchi di insulina e gli aumenti di colesterolo che la sindrome dell'ovaio policistico porta con sè.
Non solo, i semi di zucca apportano anche beta sitosterolo che aiuta a contrastare l'irsutismo, un altro effetto che può verificarsi in questi casi. La sinergia dei semi scelti per l'esperimento permette di fornire anche zinco, ferro, calcio, potassio, fosforo, magnesio, fibre e antiossidanti, tutte sostanze che promuovono i normali livelli di progesterone nelle donne, un ormone che si presenta in quantità troppo basse in caso di ovaio policistico, alterando l'ovulazione e la fertilità.
Conclusioni
I semi sono lo snack ideale, a metà mattina insieme a una ciotolina di frutta a guscio o per arricchire lo yogurt del mattino insieme a cereali integrali e tanta frutta fresca, o anche nelle insalate, sui contorni di verdura, nelle zuppe, nelle barrette energetiche, meglio se fatte in casa, nei dolci e sulle bruschette. I semi sono generalmente ben accettati e l'allergia a questi alimenti è molto rara. E poi, come abbiamo visto, i semi sono piccolo scrigni di proprietà benefiche, capaci di apportare importanti nutrienti per la salute del cuore e delle arterie, di ridurre le infiammazioni e di venire in aiuto in caso di un problema femminile come l'ovaio policistico.