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Protezione solare, come sceglierla, usarla ed evitare le sostanze dannose

Scritto da Dr. Giorgia Cazzolli, Ph.D., aggiornato il 26 maggio, 2024

Ecco come scegliere i filtri solari, evitando sostanza dannose, e come utilizzarli per protegge la pelle al meglio. Vediamo di approfondire questi argomenti, di comprendere la differenza tra filtri fisici e chimici e cosa accade alla vitamina D usando la protezione solare.

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Una spiaggia con sdraio e un ombrellone

I filtri solari proteggono la pelle dai danni dei raggi solari. Ecco come sceglierli, evitando sostanze pericolose per la salute, come e quante volte applicarli per contrastare fotoinvecchiamento, scottature, comparsa precoce delle rughe, un peggioramento dell'acne e degenerazioni cellulari

Il sole fa bene, alla salute e all'umore. Ma i suoi raggi potrebbero risultare dannosi per la nostra pelle, da qui la necessità di proteggerla con alcuni accorgimenti.

I filtri solari sono tra gli alleati più preziosi che possiamo avere per contrastare l'effetto dannoso dei raggi solari a livello cutaneo, non solo scottature, ma anche cheratosi, iperpigmentazione, comparsa precoce delle rughe, peggioramento dell'acne fino ai tumori della pelle [1].

Ma come scegliere le creme solari? I filtri solari sono tutti uguali o è importante prestare attenzione ad alcune linee guida? Che differenza c'è tra filtri chimici e fisici?

Oggi rispondiamo proprio a queste domande, basandoci sui consigli degli esperti e sui risultati delle più interessanti ricerche scientifiche.

1 I consigli generali su come scegliere un filtro solare

L'American Accademy of Dermatology offre importanti consigli su come dovrebbero essere i filtri solari [2]:

  • Ad ampio spettro, capaci cioè di proteggere la pelle sia dai danni dei raggi UVA che UVB, entrambi infatti sono dannosi e possono causare degenerazioni cellulari. In genere i filtri solari sono pensati per bloccare i raggi UVB, che sono la causa di scottature e degenerazioni cellulari, ma è importante che sulla confezione compaia la scritta che il prodotto protegga anche dai raggi UVA. I raggi UVA, infatti, sono pericolosi per tutti i tipi di pelle, anche le pelli naturalmente più scure e che meglio si proteggono dai raggi UVB, in quanto questi raggi penetrano in profondità e possono causare fotoinvecchiamento e tumori [1]
  • Scegli un prodotto con fattore di protezione di almeno 30
  • Leggi bene sull'etichetta se la crema è resistente all'acqua e se sì, per quanto tempo. Questa è un'indicazione utile per sapere l'efficacia del filtro. In generale, i filtri che resistono all'acqua offrono una protezione di 40 o 80 minuti mentre sei in acqua, da qui l'importanza di dare un'occhiata all'orologio quando ti concedi un bagno! In ogni caso, dopo il bagno e comunque ogni due ore il filtro solare va riapplicato
  • Applica il prodotto almeno 20 minuti prima di andare al sole
  • È anche importante applicare la giusta quantità di filtro solare. Gli esperti consigliano, per coprire tutto il corpo, la quantità di crema protettiva che starebbe in un bicchierino

È necessario sottolineare, poi, che i filtri solari non offrono una protezione del 100%. Anche noi dobbiamo fare la nostra parte, seguendo qualche indicazione, come

  • È importante evitare l'esposizione al sole nelle ore centrali della giornata
  • Usa cappelli
  • Indossa sempre gli occhiali da sole
Come scegliere e usare un filtro solare, infografica
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2 Che differenza c'è tra filtri fisici e chimici?

I filtri solari si dividono in due tipi, filtri chimici e fisici. Entrambi, se di buona qualità, portano a termine il loro compito egregiamente. La differenza la fanno gli ingredienti e la loro azione. In particolare:

  • I filtri fisici contengono sostanze quali ossido di zinco o biossido di titanio. Nell'INCI queste sostanze compaiono con i nomi zinc oxide e titanium dioxide. Il funzionamento è quello di formare una barriera fisica per bloccare i raggi UV, che così non penetrano nella pelle. Questi filtri tendono a lasciare una traccia bianca sulla pelle. Come consigliano gli esperti della Skin Cancer Foundation, scegli un filtro fisico, contenente ossido di zinco o biossido di titanio, se hai la pelle sensibile. Queste sostanze, infatti, è più difficile che causino irritazioni della pelle (Skin Cancer Foundation, The Skin Cancer Foundation Offers Tips on Choosing and Using Sunscreen, 2022).
  • I filtri chimici contengono sostanze che vengono assorbite dalla pelle, catturano i raggi UV e li trasformano in calore. Non lasciano la traccia bianca sulla pelle ma hanno suscitato più di un dubbio negli esperti. I dubbi sono legati principalmente ad alcune sostanze usate in questi filtri solari e che potrebbero causare disturbi.
  • Esistono poi prodotti che sono una combinazione di filtri chimici e fisici, in grado di offrire una copertura migliore e ad ampio spettro

3 A cosa prestare attenzione, ecco le sostanze da evitare

I filtri fisici sono considerati generalmente sicuri e il rischio che le sostanze superino la barriera della pelle, se il prodotto viene applicato su cute integra, è molto basso [3]. Un'unica perplessità è stata avanzata per quanto riguarda il biossido di titanio nei prodotti solari sotto forma di spray. In questo caso è possibile che questa sostanza venga inalata. Il biossido di titanio generalmente rimane nelle alte vie respiratorie ma una piccola parte può raggiungere i polmoni e altri organi, causando infiammazioni e disturbi del microcircolo [4].

Per quanto riguarda i filtri chimici, occorre prestare qualche attenzione in più, in quanto alcune sostanze usate potrebbero risultare dannose e capaci di interferire con gli ormoni nel corpo. Esempi di queste sostanze a cui prestare attenzione e che bisognerebbe almeno limitare sono:

  • Oxybenzone, viene portato nel circolo sanguigno e può alterare gli ormoni. Alcuni studi sembrerebbero indicare anche una sua neurotossicità [4]
  • Enzacamene o 4-methylbenzylidene camphor, vale lo stesso discorso di Oxybenzone [4]
  • Octyl methoxycinnamate, interferente endocrino [5]
  • Benzophenone-3, supera con facilità la barriera cutanea. Studi su animali hanno dimostrato che si accumula nel fegato [5]
  • Benzophenone-4, altri studi dovranno seguire ma sembra un interferente endocrino. Può raggiungere il feto in gravidanza [5]

Sostanze che invece hanno dimostrato di non essere dannose alle dosi usate nei filtri solari sono [4]

  • Octocrylene, studi hanno dimostrato che non interferisce con gli ormoni. L'unica considerazione è che può causare fotosensibilità se usato in un periodo in cui si sta assumendo ketoprofene, che è un farmaco antinfiammatorio non steroideo [6]
  • Avobenzone

4 Oltre i filtri solari, ecco altre sostanze utili alla protezione della pelle

Sempre più spesso i filtri solari in commercio contengono anche altre sostanze, che dal punto di vista della protezione dai raggi solari vera e propria hanno un'azione molto blanda, ma che agiscono con proprietà antiossidanti per contrastare i danni dei radicali liberi, il fotoinvecchiamento e le infiammazioni. Esempi di queste sostanze sono [7]

5 Cosa succede alla vitamina D?

I raggi solari sono la fonte principale per il nostro corpo di vitamina D. Quindi uno potrebbe pensare che i filtri solari possano ridurre la sintesi di vitamina D.

Per prima cosa, come detto in precedenza, i raggi solari risultano dannosi per la pelle, quindi i filtri solari scongiurano questi danni. Poi, in base a studi, l'uso regolare di filtri solari non ha mostrato di influenzare in maniera significativa i livelli di vitamina D nel corpo [8].

6 Cosa tenere a mente

Quando ci esponiamo al sole è essenziale proteggere la pelle con i filtri solari.

Esistono diversi filtri solari in commercio, puoi scegliere quello che più si adatta a te e al tipo di pelle, se più o meno sensibile. È anche importante, se possibile, limitare i prodotti che contengono alcune sostanze che sono considerate interferenti endocrini.

L'importante però è usare i filtri solari, applicarli più volte durante la giornata perché il loro effetto dura poche ore.

I filtri solari non riducono la quantità di vitamina D nel corpo.

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AUTORE
Unisce la sua passione per uno stile di vita naturale e la sua formazione universitaria, è infatti laureata in fisica e ha il dottorato di ricerca in fisica, settore biofisica. Leggere articoli scientifici, documentarsi sulle ultime ricerche e testare nuovi metodi e ricette è quindi da sempre il suo lavoro, che, speriamo, di aver reso utile.
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