Rabarbaro

Vitamine e sali minerali, proprietà digestive, depuranti, protettive del fegato, lassative, brucia grassi, ideale per essere integrato nelle diete in caso di sovrappeso, rimedio per trattare dismenorrea o dolori mestruali
Il rabarbaro, genere Rheum, è una pianta perenne della famiglia delle Polygonaceae. Utilizzato come rimedio già nella Cina del 2700 a.C., oggi sappiamo che il rabarbaro ha proprietà depurative, protettive nei confronti del fegato, digestive dal momento che agisce sulla secrezione di succhi gastrici e bile, lassative, apporta vitamine, tra cui la A, gruppo B, C, E, K, J e sali minerali, come calcio, potassio, magnesio, ferro, fosforo, manganese, zinco, rame. Le coste vengono utilizzate come ingrediente culinario facendosi apprezzare per l’effetto tonico e digestivo, brucia grassi e capace di controllare il senso di fame, depurativo per l’organismo, capace di contribuire all’eliminazione del colesterolo cattivo LDL. Possono venire utilizzate anche le foglie, queste ultime però vanno consumate con moderazione in quanto ricche di acido ossalico che, se assunto per lunghi periodi, può provocare calcoli renali. Il rizoma invece viene utilizzato in erboristeria per ottenere preparati per tisane, tintura madre o capsule, tutti rimedi per migliorare le funzionalità digestive, intestinali, contro la stitichezza, per proteggere e depurare il fegato, per trattare malattie a carico di quest’ultimo. Non bisogna però eccedere con le dosi in quanto il rischio è di ottenere un effetto lassativo molto potente con conseguente irritazione della mucosa, pertanto il consiglio è quello di attenersi sempre alle dosi indicate dal proprio erborista di fiducia. L’estratto di rabarbaro trova anche applicazione per placare dolori mestruali e contro la dismenorrea, come testimoniato da uno studio dell’Università di Bangalore e pubblicato sul Journal of Complementary and Integrative Medicine. Non usare in gravidanza e allattamento o in bambini piccoli.