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Rigenera il cervello Parte 3, l’erboristeria in aiuto

Scritto da Dr. Giorgia Cazzolli, Ph.D., aggiornato il 21 giugno, 2020
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Rigenera il cervello Parte 3, l’erboristeria in aiuto

Ginseng, ginkgo o tè verde, verdiamo tisane e rimedi erboristici di aiuto a proteggere la plasticità cerebrale e la capacità del cervello di adattarsi e rigenerarsi

Indice

Il nostro cervello cambia, si adatta e si rigenera da quando nasciamo fino alla vecchiaia, ecco cosa emerge dai più recenti studi scientifici. Quindi, è stata abbandonata l’idea che vede il cervello come qualcosa di statico. Ma perché il cervello possa mettere in campo tutta la sua plasticità anche noi siamo chiamati a fare la nostra parte, praticando con regolarità una moderata attività fisica e portando in tavola alimenti ricchi di acidi grassi omega 3, antiossidanti e vitamine, come abbiamo avuto modo di vedere negli articoli precedenti. Oggi invece cerchiamo di capire se esistono erbe e tisane che possono contribuire a proteggere il cervello e promuovere la sua plasticità.

Erboristeria

Il ginkgo biloba risulta una piantina davvero benefica per il cervello. Infatti, ha dimostrato di migliorare la funzionalità cognitiva e lo stato di salute dei vasi sanguigni che irrorano il cervello [1]. Puoi trovare il ginkgo in farmacia o erboristeria sotto forma di compresse da prendere prima dei pasti. Presta attenzione se stai assumendo farmaci per la coagulazione del sangue o se hai in programma un intervento chirurgico, anche dal dentista, parlane sempre con il tuo medico. Anche bacopa, nome scientifico bacopa monnieri, è considerata un rimedio utile ad aumentare la memoria e migliorare la trasmissione tra neuroni grazie alle saponine, delle sostanze antiossidanti di cui è ricca. La bacopa si assume sotto forma di estratto secco, presta attenzione in gravidanza e se stai assumendo farmaci, soprattutto per il mal di testa o antidepressivi in quanto possono verificarsi interazioni. Non dimentichiamoci del caffè che, grazie al suo apporto in caffeina, è considerato una bevanda capace di aumentare e migliorare la funzione cognitiva. Il colore giallo aranciato dello zafferano si deve al suo contenuto in crocina, un carotenoide a cui si riconducono proprietà neuroprotettive con una specifica azione sull’ippocampo, che è una delle regioni del cervello a subire i primi danni nella malattia di Alzheimer.

Non solo, la crocina risulta anche capace di contrastare tristezze e depressioni. Il tè verde protegge il cervello e migliora la funzione cognitiva grazie al suo contenuto in flavonoidi. Il ginseng, nome scientifico panax ginseng, stimola il sistema nervoso, risveglia l’attenzione, protegge la memoria e la plasticità delle sinapsi mostrandosi un valido modulatore della neuroplasticità cerebrale. Puoi trovare il ginseng in farmacia o erboristeria sotto forma di compresse, in fiale ma anche come radice intera per preparare tisane. Alcuni effetti collaterali del ginseng sono mal di testa, disturbi del sonno e problemi gastrointestinali. Anche in questo caso, è stata osservata la capacità del ginseng di influenzare la coagulazione, quindi, prima di iniziare il trattamento, parlane sempre con il tuo medico e in ogni caso sospendi l’assunzione due settimane prima di un intervento chirurgico [2]. La rodiola, nome scientifico rhodiola rosea, che si assume sotto forma di estratto secco, promuove la plasticità cerebrale. Infine, tieni in considerazione anche l’estratto di gelso, morus alba. Questo rimedio naturale, infatti, è stato in grado di agire direttamente sull’ippocampo, la parte del cervello che risulta danneggiata in caso di Alzheimer, aumentando la memoria e la densità di neuroni e riducendo lo stress ossidativo [3].

Fonti

[1] Sangiovanni et al, Neural Plast, 2017
[2] Qi et al, Curr Drug Metab, 2012
[3] Kaewkaen et al, Evid Based Complement Alternat Med., 2012
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AUTORE
Unisce la sua passione per uno stile di vita naturale e la sua formazione universitaria, è infatti laureata in fisica e ha il dottorato di ricerca in fisica, settore biofisica. Leggere articoli scientifici, documentarsi sulle ultime ricerche e testare nuovi metodi e ricette è quindi da sempre il suo lavoro, che, speriamo, di aver reso utile.
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