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Sani in cucina, alimenti in scatola

Scritto da Dr. Giorgia Cazzolli, Ph.D., aggiornato il 31 marzo, 2021
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Sani in cucina, alimenti in scatola

Frutta, verdura e legumi in scatola, sono pratici e sempre disponibili, ma sono anche sani? Vediamo di rispondere a questa domanda cercando di capire come variano i nutrienti e se le lattine che li contengono sono sicure

Alimenti in scatola, per alcuni qualcosa da evitare a tutti i costi come la peste in quanto considerati un'alternativa poco salutare rispetto al cibo fresco, per altri la vera salvezza dopo una giornata di lavoro. Frutta, verdura e legumi in scatola sono pratici e soprattutto sempre a disposizione, durante tutto l'anno, ma cosa accade ai nutrienti? Vediamo quindi di capire se i prodotti in scatola preservano le proprietà nutritive.

Non solo, vedremo anche di capire se le scatole stesse in cui vengono conservati gli alimenti possono essere considerate sicure. Nell'articolo faremo riferimento a frutta, verdura e legumi in scatola, non a ricette pronte e finite come pasta con il sugo o minestre.

Alimenti in scatola e nutrienti

Gli alimenti freschi sono sicuramente la migliore fonte di nutrienti, tuttavia, in alcuni casi gli alimenti in scatola possono preservare gran parte delle proprietà del prodotto di partenza. Certo, la lavorazione cui vengono sottoposti può alterare in parte alcuni nutrienti, ma, come emerge da studi scientifici, gli alimenti che da freschi si contraddistinguono per un'alta quantità di alcuni nutrienti anche se in scatola continueranno ad essere preziose fonti di questi nutrienti [1]. Per esempio, è stato osservato che le pesche in scatola hanno proprietà confrontabili con quelle fresche, mantenendo un contenuto abbastanza costante in vitamine A, E, C e carotenoidi anche dopo più di tre mesi di conservazione [2]. Anche gli asparagi e i fagioli trattengono la maggior parte della vitamina C e le albicocche hanno mostrato di non perdere la vitamina C e i caroteni, che vengono preservati anche nel mais e nelle carote in scatola. Le vitamine del gruppo B come tiamina, niacina e riboflavina vengono generalmente preservate in frutta, verdura e legumi in scatola [1]. I pomodori in scatola rimangono preziose fonti di licopene, un antiossidante dall'azione antitumorale [3]. Ananas e mango preservano circa il 30% della vitamina C, la quasi totalità dei polifenoli e una parte, tra il 20% e il 50%, dei caroteni [4].

Alimenti in scatola, pericoli

Il sugo di pomodoro fatto in casa, un ananas affettato fresco, fagioli cotti al momento hanno certamente un grande vantaggio, e cioè che sappiamo gli ingredienti che inseriamo. I cibi in scatola, invece, possono presentare quantità eccessive di sale o zuccheri aggiunti, ecco perché è sempre bene leggere l'etichetta prima di acquistare. Ma i pericoli non si fermano qui. Infatti, anche la scatola usata per contenere l'alimento può essere un rischio. Il bisfenolo A è una sostanza spesso utilizzata nella produzione delle confezioni alimentari, tra cui lattine e scatolette, e, come osservato, può passare dalla confezione all'alimento [5]. Questa sostanza è al centro di numerose discussioni sulla sua pericolosità. Come viene riportato negli studi scientifici, infatti, il bisfenolo A è considerato un interferente endocrino e un suo accumulo nel corpo può favorire le infiammazioni e le neurodegenerazioni [6][7].

Alimenti in scatola, conclusioni

Senza esagerare, frutta, verdura e legumi in scatola possono essere considerati un'interessante alternativa in quanto permettono di accedere velocemente ad alimenti che magari non si riuscirebbe a mangiare, perché c'è poco tempo per cucinarli, come sughi di pomodoro o legumi, o perché non facilmente disponibili, come mango o ananas. Ecco quindi che l'assunzione di alimenti in scatola viene in aiuto e permette di rifornirsi, anche quando non sarebbe possibile, di fibre, vitamine, sali minerali e antiossidanti [8]. E questo è il grande vantaggio degli alimenti in scatola. Tuttavia, come abbiamo visto, la lavorazione può alterare, almeno in parte, i nutrienti e occorre prestare anche molta attenzione all'etichetta per evitare di assumere anche un eccesso di zuccheri, sale o conservanti.

Per quanto riguarda il bisfenolo A, la strada intrapresa dall'industria è quella di sostituirlo man mano.

Pertanto, al giorno d'oggi è possibile trovare alimenti in scatole BPA free. In alternativa, è possibile anche reperire alimenti contenuti non in lattine ma in vasetti di vetro, che evitano la contaminazione con il bisfenolo A e i rischi collegati.

Fonti

[1] Cameron et al, Am J Public Health Nations Health, 1949
[2] Durst et al, J Sci Food Agric, 2013
[3] Jacques et al, Br J Nutr, 2013
[4] Arampath et al, Foods, 2021
[5] Noonan et al, J Agric Food Chem, 2011
[6] Hartle et al, Environ Res, 2016
[7] Jalal et al, Toxicol Rep, 2018
[8] Freedman et al, J Acad Nutr Diet, 2016
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AUTORE
Unisce la sua passione per uno stile di vita naturale e la sua formazione universitaria, è infatti laureata in fisica e ha il dottorato di ricerca in fisica, settore biofisica. Leggere articoli scientifici, documentarsi sulle ultime ricerche e testare nuovi metodi e ricette è quindi da sempre il suo lavoro, che, speriamo, di aver reso utile.
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