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Scalogno

Scritto da Dr. Giorgia Cazzolli, Ph.D., aggiornato il 18 aprile, 2018
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Scalogno

Azione antiossidante e antitumorale provata da studi scientifici, vitamine, sali minerali e acido folico, capace di tenere sotto controllo i livelli di colesterolo e glicemia contrastando così il grasso addominale, proprietà diuretiche e depurative

Lo scalogno, nome scientifico Allium ascalonium, è un bulbo originario di Ascalona, da qui il suo nome, città dell’antica Palestina. Si presenta molto simile all’aglio, con un bulbo formato da diversi spicchi ricoperti da una pellicina. Come gli altri membri della famiglia Allium, quali aglio, cipolla, porro ed erba cipollina, anche lo scalogno è ricco di sostanze fitochimiche solforate che si sviluppano quando questo viene tagliato, affettato o tritato. Queste sostanze conferiscono all’ortaggio una spiccata azione anticancro dal momento che inibiscono la proliferazione e la crescita di diverse cellule tumorali [1]. In base ad uno studio scientifico, chi consuma quotidianamente più di 10 g di ortaggi della famiglia Allium, tra cui anche lo scalogno, ha il 50% di rischio in meno di sviluppare cancro alla prostata rispetto a chi ne consuma meno di 2 g al giorno [2]. Oltre a queste importantissime proprietà lo scalogno è capace di limitare il colesterolo e, grazie alle sostanze a base di zolfo, anche il livello di zuccheri nel sangue e, come conseguenza, il grasso addominale.

Non solo, apporta anche vitamine, quali la A, gruppo B ed E, ed antiossidanti come la quercetina, ma anche selenio, iodio per il buon funzionamento della tiroide, silicio per la salute di capelli e unghie, potassio, utile per tenere sotto controllo la pressione e capace di conferire allo scalogno proprietà diuretiche per contrastare accumulo di tossine, ritenzione idrica e cellulite, magnesio, zinco, manganese oltre che acido folico. Lo scalogno rinforza il sistema immunitario e svolge un’azione antinfiammatoria. Puoi aggiungerlo crudo alle insalate in modo da preservare i nutrienti. In alternativa puoi usarlo cotto per insaporire sughi, salse e minestre, considera però che il calore può distruggere parte delle proprietà. In generale il consumo di scalogno non ha controindicazioni ma andrebbe evitato o almeno limitato se soffri di ulcera.

Fonti

[1] Herman-Antosiewicz et al, Mutation research, 2004
[2] Hsing et al, Journal of the National Cancer Institute, 2002
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AUTORE
Unisce la sua passione per uno stile di vita naturale e la sua formazione universitaria, è infatti laureata in fisica e ha il dottorato di ricerca in fisica, settore biofisica. Leggere articoli scientifici, documentarsi sulle ultime ricerche e testare nuovi metodi e ricette è quindi da sempre il suo lavoro, che, speriamo, di aver reso utile.
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